Paragon, c’è anche Roberto D’Agostino tra i giornalisti intercettati. Disposti accertamenti sui cellulari degli spiati


Accertamenti tecnici irripetibili sui telefoni delle sette persone spiate con lo spyware Graphite. Questo è il prossimo passo delle inchieste parallele – per ora contro ignoti – condotte dalla procura di Roma e da quella di Napoli sul caso Paragon. Gli inquirenti analizzeranno i «dispositivi telefonici in uso a sette persone», tra cui il fondatore di Dagospia, Roberto D’Agostino, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato e il giornalista della stessa testata, Ciro Pellegrino. Oltre a loro anche la giornalista Eva Vlaardingerbroek e gli attivisti Luca Casarini, Giuseppe Caccia e don Mattia Ferrari, della Mediterranea Saving Humans. Una possibile svolta dopo che ieri, come era previsto, il Copasir ha trasmesso per intero con Paragon la trascrizione integrale dell’audizione dello scorso 9 aprile in cui i dirigenti dell’azienda israeliana rispondevano alle domande poste dal Comitato.
Gli accertamenti irripetibili e le accuse a carico di ignoti
L’incarico di analizzare i telefoni spiati dovrebbe essere conferito ufficialmente il prossimo lunedì. L’accusa, portata avanti dalle due procure, è di accesso abusivo a sistema informatico e quanto previsto all’articolo 617 del codice penale. In particolare, riguardo a chi «fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce». L’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa italiana, parti civili nel procedimento, avranno la possibilità di nominare propri consulenti, che assisteranno agli accertamenti irripetibili.
La proposta di indagini di Paragon e il presunto «no» di Roma
L’inchiesta aveva raggiunto una possibile svolta una settimana fa, quando l’azienda israeliana aveva sostenuto di aver offerto al governo e al Parlamento italiano una modalità per «determinare se il suo sistema fosse stato utilizzato» contro il giornalista Francesco Cancellato. Secondo Paragon, però, le autorità italiane avevano rifiutato. Non solo. La rescissione del contratto tra il governo italiano e Paragon non sarebbe stata consensuale – sempre secondo la nota dell’azienda – bensì sarebbe frutto di una decisione unilaterale da parte della produttrice di Graphite. Una posizione che il Copasir aveva poi screditato.
Foto copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI | Roberto D’Agostino alla proiezione del film Roma, “Santa e Dannata”, alla 18ª edizione della Festa del Cinema di Roma a Roma, Italia, 27 ottobre 2023