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Lollobrigida scatenato per la legge sulla caccia, così monta un video per dare del bugiardo a Giovanni Storti (e Bonelli) – Il video

25 Giugno 2025 - 11:42 Ugo Milano
caccia lollobrigida giovanni storti bonelli
caccia lollobrigida giovanni storti bonelli
In un post sui social media, il ministro dell'Agricoltura ha tentato un «debunking» di una serie di video contro la riforma portata avanti dal governo

Il comico Giovanni Storti, Angelo Bonelli e Fanpage: tutti nel mirino di Francesco Lollobrigida. In un video pubblicato sui social media, il ministro dell’Agricoltura ha fornito specificazioni riguardo alle modifiche proposte dalla maggioranza per la legge 157/1992, che regola la caccia sul territorio italiano. Un montaggio di immagini dinamico in cui colora con il cartello «Falso» piccoli spezzoni di video girati da chi contrappone la riforma. E a questi contrappone brevi smentite fornite da lui stesso in aula.

Il botta e risposta costruito da Lollobrigida

«Si estendono le aree cacciate», inizia così, con una frase di Giovanni Storti, il video «contro la disinformazione». A cui il ministro replica: «Dire che si potrà cacciare in spiaggia è semplicemente una fake news». «Si possono usare esche viventi, aumentano le specie a cui possono dare la caccia da 7 a 47», continua il video ma Lollobrigida specifica: «Non è vero che sia previsto ampliamento delle specie utilizzabili nella pratica venatoria come richiami vivi, rimangono quelle ammesse nella legislazione vigente». Il botta-e-risposta montato continua. «Vengono riaperti gli impianti di cattura dei richiami vivi», è l’accusa smentita dal ministro dell’Agricoltura: «Non è vero che ci siano modifiche nel merito riguardo impianti di cattura».

La caccia nelle spiagge e dopo il tramonto

Stessa dinamica per la presunta apertura alla caccia delle aree demaniali e delle spiagge e per l’estensione degli orari: «Non è vero che si ammette l’esercizio della caccia nelle aree demaniali marittime, tantomeno in quelle frequentate per finalità ricreative ed escursionistiche. E non è vero che si modificano gli orari in cui è possibile svolgere l’attività venatoria». Da ultimo, Francesco Lollobrigida ribatte all’accusa di «rischi enormi» che la misura comporterebbe: «La diffusione incontrollata della fauna selvatica produce danni sul piano ecologico e ambientale derivanti da alterazioni ecosistemiche che determinano squilibri tra le specie. Rischi sul piano sanitario. Danni all’attività agricola derivanti dall’eccessiva presenza della fauna selvatica. Problemi sul piano civilistico e sociale. Pericolo per la pubblica sicurezza per il verificarsi di incidenti stradali e anche mortali». Poi rilancia la palla all’aula: «Il nostro modello democratico prevede un’iter parlamentare e ci sarà in Parlamento il confronto ampio con le associazioni di ogni genere». Ma specifica: «Noi la riforma intendiamo portarla avanti».

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