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Vertice Nato, Meloni: «La Spagna ha firmato i nostro stessi impegni. I dazi Usa al 10%? Non sono impattanti» – Il video

25 Giugno 2025 - 17:50 Ugo Milano
Al termine dell’incontro tra i leader dell’Alleanza, la premier ha sottolineato che le spese approvate sono «necessarie per rafforzare la nostra difesa e sicurezza. Difesa Ue? Noi nella Nato, decidiamo dove stare»

Il vertice della Nato, svoltosi tra ieri e oggi all’Aja, è stato definito dalla premier Giorgia Meloni «un momento importante, grazie agli impegni significativi e sostenibili assunti». Al termine dell’incontro tra i leader dell’Alleanza, la presidente del Consiglio ha sottolineato che le spese approvate sono «necessarie per rafforzare la nostra difesa e sicurezza». Meloni ha assicurato inoltre: «Non verrà sottratto nemmeno un euro alle priorità del governo e dei cittadini italiani». Per il 2026, ha aggiunto, «non è prevista l’attivazione della clausola di salvaguardia» del Patto di Stabilità per le spese militari, poiché «i costi sono sostenibili».

Le spese militari e la Spagna

Riguardo alla spesa militare, Meloni ha commentato: «L’Italia ha fatto come la Spagna, o viceversa, visto che abbiamo firmato lo stesso documento». Ha, inoltre, aggiunto che non sono emersi particolari dissensi sull’intesa, ma piuttosto un clima di approvazione. Al vertice è stato di fatto confermato quanto ampiamente previsto: gli Alleati si impegneranno ad aumentare progressivamente fino a raggiungere, entro il 2035, un livello aggregato pari al 5% del Pil. Questo obiettivo mira a garantire «forze, capacità, risorse, infrastrutture, prontezza militare e resilienza sufficienti a scoraggiare e difendersi da eventuali aggressioni». Ma in pratica, la spesa militare “core” dovrà arrivare al 3,5% del Pil, mentre almeno un ulteriore 1,5% potrà essere destinato a investimenti complementari legati alla sicurezza e alla difesa, come la protezione delle infrastrutture, la preparazione civile e lo sviluppo della base industriale. Ai Paesi membri è riconosciuta una certa flessibilità sui tempi e sulle modalità per raggiungere questi obiettivi, come richiesto esplicitamente dalla Spagna e, in modo meno pubblico, da altri governi europei.

«Difesa Ue? Noi nella Nato, decidiamo dove stare»

Sulla difesa Ue, Meloni precisa inoltre che l’Italia deve «decidere dove stare: facciamo parte della Nato che è il sistema di difesa occidentale, e che è basata su eserciti nazionali che cooperano. Se costruissimo una difesa di un altro livello vorrebbe dire o uscire dalla Nato o immaginare che anche la Nato debba avere una difesa della Nato, che non esiste. Oppure siamo la colonna europea della Nato e lavoriamo per far cooperare molto meglio a livello europeo la nostra difesa e le nostre aziende, che è quello che stiamo facendo», ha affermato.

Gli altri cessate il fuoco

Al presidente Donald Trump e al summit, Meloni ha poi detto che «la stessa determinazione» usata sulla guerra tra Israele e Iran «va usata anche per due altri cessate il fuoco, per l’Ucraina e per Gaza. A Gaza la situazione è insostenibile». Mentre sui dazi al 10% al centro di una eventuale intesa tra Ue e Usa, la premier si è detta «abbastanza d’accordo. Non sarebbe particolarmente impattante» per le imprese.

Meloni: «Nel testo Nato c’è impegno per il sostegno a Kiev»

«Il fatto che nel testo ci sia il sostegno all’Ucraina, ribadito peraltro da tutti gli attori, è per noi ciò che fa la differenza. Vuol dire che tutti noi continuiamo a sostenere l’Ucraina», ha poi precisato la premier nel punto stampa.

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