La Verità, l’appello di Belpietro a Meloni: «Facciamo come la Spagna: niente soldi per le armi»


Il direttore de La Verità Maurizio Belpietro chiede a Giorgia Meloni di fare come la Spagna sul riarmo Nato. «Il gioco che Mark Rutte e Pedro Sánchez stanno facendo, fingendo che la Spagna si prepari ad armarsi fino ai denti, così da rispettare l’impegno di investire il 5 per cento del Pil in spese militari, lo trovo una colossale presa per i fondelli. Non tanto dell’Alleanza atlantica o di Donald Trump, che insiste per scaricare i costi della Difesa occidentale sui Paesi della Ue, ma di tutti coloro che, a cominciare dagli italiani, stanno con fatica tentando di tener fede a una promessa, ovvero quella di contribuire con maggiori fondi alla Difesa comune», sostiene Belpietro nel suo editoriale.
Gli europei, la Nato, i soldi per la Difesa
Belpietro dice che la regola del 5% del Pil da usare per le spese militari è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale che per altri: «A Madrid il premier è un furbacchione socialista, che resta in sella per miracolo, barcamenandosi nonostante non abbia i voti. Sánchez non può impegnarsi a spendere il 5 per cento del Pil perché il Parlamento non approverebbe e si andrebbe dritti alle elezioni. Dunque, che si fa? Ci si inventa un gioco di prestigio, che fa apparire e poi sparire il famoso 5 per cento». Il barbatrucco spagnolo è questo: «La Spagna dichiara che riuscirà a raggiungere gli obiettivi di riarmo anche senza impegnare la somma richiesta dalla Nato. E l’Alleanza atlantica prende per buono l’impegno di Madrid, riservandosi di tirare le somme nel 2029».
Il rinvio sine die
Così, spiega Belpietro, «la questione del 2 o del 5 per cento è rinviata a data da destinarsi, quando quasi certamente l’attuale governo non ci sarà più e sarà stato sostituito da uno di centrodestra, su cui ricadranno le conseguenze del gioco di prestigio». E a questo punto ecco la proposta: «Se Madrid può permettersi di rinviare tutto al 2029, perché l’Italia non può fare altrettanto? Un 3 per cento di denaro da destinare a investimenti che non siano missili e carri armati non è poco. Si tratta pur sempre di una cinquantina di miliardi, che di questi tempi farebbero un gran comodo. Magari, invece di sfilare per le vie del centro storico, Schlein, Conte e compagni potrebbero fare propria la proposta. Per una volta, invece di protestare, farebbero una cosa utile che potrebbe piacere anche a Meloni».