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Anna Wintour lascia la guida di Vogue, fine di un’epoca dopo 37 anni. Ecco cosa farà ora

26 Giugno 2025 - 20:02 Cecilia Dardana
anna wintour
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Wintour guidava l'edizione Usa del prestigioso magazine dal 1988: l'annuncio allo staff in una riunione

Rivoluzione a Vogue. Dopo 37 anni di onorato servizio, Anna Wintour ha annunciato che lascerà la guida del prestigioso magazine, di cui è a capo dal 1988. Lo riportano alcuni media, fra i quali il Daily Mail e il Fashion Week Daily, sottolineando che Wintour avrebbe annunciato il suo passo indietro nel corso di una riunione con il suo staff nei giorni scorsi. Dopo aver dettato la moda per quasi quattro decenni, la regina che ha ispirato Hollywood e una delle giornaliste più potenti al mondo fa un passo indietro. Wintour continuerà comunque a ricoprire la sua carica di responsabile dei contenuti globali di Condé Nast e di direttrice editoriale globale di Vogue.

Le tappe della sua carriera a Vogue

Diventata negli anni punto di riferimento per la moda mondiale, Anna Wintour ha suggellato la sua carriera a Vogue rivoluzionando la rivista e rendendo l’edizione statunitense un modello a cui i magazine di moda oggi ancora guardano. Prima di diventare direttore editoriale, ne ha ricoperto il ruolo di direttore creativo nel 1983, poi ha guidato British Vogue come direttore editoriale dal 1985 al 1987, prima di tornare ad American Vogue. Nel 1988, il suo primo numero in edicola, con Michaela Bercu che indossava un maglione di Christian Lacroix e jeans Guess da 50 dollari, suscitò scalpore nei media soprattutto in riferimento al significato di “alta moda”. Per tutti gli anni ’90, le sue copertine hanno dirottato la conversazione sulla sovrapposizione tra celebrità e moda, e occasionalmente hanno causato polemiche quando andavano contro l’opinione pubblica o le aziende. Lo ha fatto grazie alla forza di star come Oprah Winfrey, Madonna, Ivana Trump, Renée Zellweger, Kate Moss, Naomi Campbell, Christy Turlington, Cindy Crawford e altre ancora.

Le copertine più iconiche

Nei primi anni 2000, la Wintour ha continuato a indirizzare l’industria moda allineando i temi di Vogue con quelli di attualità e con i momenti topici della cultura pop. Lo ha fatto soprattutto con la potenza espressiva delle “sue” copertine. Tra quelle passate alla storia come le più iconiche ricordiamo quella di Kirsten Dunst nel film Marie Antoinette di Sofia Coppola (settembre 2006), il ritorno di Sarah Jessica Parker nei panni di Carrie Bradshaw per il film Sex and the City (giugno 2008), il mandato di Michelle Obama come First Lady (marzo 2009), il matrimonio di Kate Moss con Jamie Hince (agosto 2011), il numero più grande di Vogue con 916 pagine, con Lady Gaga (settembre 2012), la rivelazione della gravidanza di Rihanna (maggio 2022) e il debutto come co-presidente del Met Gala di Zendaya (maggio 2024). Una delle sue imprese più degne di nota è stata la copertina di Kim Kardashian e Kanye West dell’aprile 2014, in occasione del loro sontuoso matrimonio, avvenuto in primavera. Si è trattato della prima copertina di entrambe le star per la testata, nonché la prima coppia interrazziale. La Kardashian sarebbe poi comparsa nuovamente in copertina, questa volta da sola, nel maggio 2019 e marzo 2022.

La capacità di scoprire talenti

Ma la potenza di Anna Wintour è andata ben oltre la capacità di ideare copertine di grande attualità. Ma è stata anche in grado si scoprire e lanciare dei redattori che sono diventati dei veri e propri punti di riferimento nel settore. Lo stesso è successo con alcuni stilisti. Wintour ha poi fornito consulenza a vari marchi sulle loro direzioni commerciali e creative, tra cui Marc Jacobs, Tom Ford, Joseph Altuzarra, Zac Posen, Jack McCullough e Lazaro Hernandez, Jonathan Anderson e altri.

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