Orbán contro il Pride di Budapest: «Evento ripugnante e vergognoso orchestrato da Bruxelles»


Secondo il premier ungherese Viktor Orbán, i politici dell’opposizione sarebbero stati «istruiti da Bruxelles» nell’invitare i loro elettori a partecipare in massa al Pride di Budapest, nonostante i divieti imposti. Lo riporta il sito di informazione ungherese Index. «Da ieri siamo ancora più convinti che queste persone non debbano essere lasciate avvicinare al timone del governo. E noi non lo permetteremo», ha dichiarato Orbán, attaccando apertamente i partiti rivali.
Le critiche di Orbán al Pride
Il primo ministro ha inoltre definito gli eventi del Pride «ripugnanti e vergognosi», criticando in particolare la presenza di spettacoli drag, uomini con tacchi a spillo e la distribuzione di materiale informativo sulle terapie ormonali. La marcia era stata ufficialmente vietata in base a una legge introdotta a marzo, che consente di bloccare manifestazioni come il Pride citando la «protezione dei minori». I partiti d’opposizione e i gruppi per i diritti civili denunciano il divieto come un’ulteriore restrizione alle libertà democratiche, parte di una più ampia strategia del governo in vista delle elezioni nazionali del 2026, in cui Orbán – al potere da oltre 15 anni – dovrà affrontare una nuova e agguerrita opposizione.
Le tensioni tra Bruxelles e Budapest
Le critiche di Orbán si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra Bruxelles e il governo di Budapest. Venerdì, il leader ungherese aveva accusato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen di trattare l’Ungheria come «un Paese subordinato», dopo che quest’ultima aveva esortato le autorità ungheresi a garantire il diritto a manifestare. Orbán ha paragonato il tono della presidente a «un ordine da Mosca ai tempi del comunismo».