Ultime notizie Chiara PoggiDonald TrumpFrancis KaufmannGaza
CULTURA & SPETTACOLOLibriSilvio BerlusconiTv

Ania Goledzinowska, l’ex modella, Berlusconi e il demonio: «Io posseduta ed esorcizzata, solo adesso sono libera»

01 Luglio 2025 - 06:13 Alba Romano
ana goledzinowska esorcismo possessione diavolo berlusconi
ana goledzinowska esorcismo possessione diavolo berlusconi
È stata la compagna del nipote di Silvio. Ed è uscita dalla sua torta di compleanno. Poi Medjugorie

Ania Goledzinowska dice di essere tornata dall’inferno. L’ex modella e compagna di Paolo Enrico Beretta, nipote di Silvio Berlusconi, ha scritto un libro: “Faccia a faccia con il demonio. Una storia vera” che Sugarco manderà in libreria a settembre. Era diventata famosa per la scena in cui usciva dalla torta di compleanno dell’allora premier. Poi una «discesa negli abissi della possessione diabolica». E la depressione. Infine la conversione, le centinaia di ore di esorcismi fissati in video impressionanti, gli anni di convivenza con le suore di Medjugorje. Ania parla oggi con Giacomo Galeazzi de La Stampa.

Ritorno dall’inferno

Secondo gli esorcisti che l’hanno seguita Ania è stata «un caso serio di possessione, con segni preternaturali e soprannaturali che accompagnano il percorso. Dialoghi a tu per tu con spiriti maligni, ierognosi (la percezione di ciò che è sacro, ndr), conoscenza di fatti occulti su storie di dominio pubblico, esperienze extracorporee». Goledzinowska racconta che con lo scandalo del Bunga Bunga le crollò il mondo addosso: «Iniziai ad essere terrorizzata dalle intercettazioni e avevo paura anche di usare la carta di credito. Ero la compagna di Paolo Enrico Beretta, il figlio di Maria Antonietta, sorella amatissima di Berlusconi. Facevo parte di una famiglia e di un mondo nel quale bisognava prestare una maniacale attenzione ad ogni parola, a qualunque comportamento, a qualsiasi gesto rivolto all’estero. Mi sentivo soffocare e cominciai a stare male».

La fuga

A quel punto la fuga: «Scappai lontano da tutto e mi ritrovai davanti al padre cappuccino Cipriano De Meo, il decano degli esorcisti, benedetto da Padre Pio. Appena mi vide balbettare alle sue domande disse di portarmi da uno psichiatra. Mi mise una mano sulla testa e fu un disastro». Quando lui gli impose le mani «successe di tutto. Nella stanza c’erano sei persone e non riuscirono a fermarmi. La testa mi si girò di 180 gradi e mi scagliai contro padre Cipriano con una forza sovrumana insultandolo e inveendo contro di lui con voci maschili che nulla c’entravano con la mia. Da quel momento in poi ogni settimana andavo da lui per le preghiere di liberazione dal maligno. E dopo padre Cipriano si occuparono di me don Gabriele Amorth (fondatore dell’Associazione internazionale degli esorcisti e massima autorità in materia, ndr) e don Antonio Mattatelli. Tutti gli esorcismi sono stati filmati e riguardarli è come ricomporre un puzzle dell’orrore. Ho i brividi».

Gli esorcismo

Degli esorcismi ricorda tutto: «Un episodio particolarmente violento mi spinse a chiedere aiuto agli psichiatri. Mi sono anche fatta ricoverare due settimane in reparto, ma i referti erano netti: nessuna schizofrenia, zero disturbi psichiatrici. Per tre mesi presi psicofarmaci senza effetti». Intanto si era trasferita dalle suore a Medjugorje: «E ogni settimana in traghetto tornavo in Italia per sottopormi agli esorcismi. Stavo ancora con Paolo Enrico quando morì sua sorella Sabrina, e io partecipai ai funerali dove c’era pure Silvio Berlusconi. Dopo conobbi una persona e lasciai Paolo Enrico ma lui mi disse con le lacrime agli occhi che meritavo di essere felice e se questa era la mia scelta lui la accettava. Se avessi avuto bisogno, lui per me ci sarebbe sempre stato. Parole sincere, non di circostanza».

Paolo Brosio

Del mondo dello spettacolo non sente più «nessuno. Solo con Paolo Brosio ci siamo incontrati a volte. Era quell’ambiente che mi faceva sentire male. Mi chiedevo cosa ci facessi in un mondo che pur dandomi tanto mi svuotava e non mi lasciava libera di essere me stessa. La ricchezza in cui ero immersa e la visibilità della situazione creavano in me un vuoto invece di colmarlo. Ho capito in seguito che ciò che mancava era la spiritualità. Puoi perdere tutto non la fede. Ciò che possiedi svanisce se come me ti senti violata nell’anima».

La rinascita

Adesso, grazie agli esorcismi, è rinata: «Sono uscita dalla possessione, ho terminato tre anni di scuola professionale e oggi ho un lavoro e un amore normali. Vengo chiamata a Roma negli atenei pontifici e alle conferenze internazionali degli esorcisti per raccontare la mia vita e ho deciso di scrivere un’autobiografia affinché nessuno pensi di essere un caso irrecuperabile. Nel libro si trovano anche trascrizioni autentiche di dialoghi tra il demonio e l’esorcista, visioni, manifestazioni inspiegabili e riferimenti inquietanti a fatti di cronaca nera, come il caso Elisa Claps menzionato in un esorcismo. Pagine che sono un atto di coraggio, una denuncia spirituale, un viaggio dentro l’abisso per mostrare che la salvezza è reale. L’ultima parola ce l’ha sempre Dio, non il diavolo».

leggi anche