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Strage di Bologna, definitivo l’ergastolo per Paolo Bellini: la Cassazione conferma la condanna per l’ex terrorista nero

01 Luglio 2025 - 15:03 Ugo Milano
paolo bellini ergastolo strage bologna
paolo bellini ergastolo strage bologna
Bellini dalla procura è considerato il «quinto uomo» dell'attentato, oltre ai quattro ex Nar già condannati

È definitiva la condanna all’ergastolo per Paolo Bellini, accusato di essere stato esecutore materiale in concorso della strage alla stazione ferroviaria di Bologna del 2 agosto 1980, in cui morirono 85 persone e 200 rimasero ferite dall’esplosione di un ordigno. I giudici della sesta sezione della Corte di Cassazione hanno confermato la massima pena per l’ex esponente di Avanguardia nazionale, che già era stato condannato in primo e secondo grado tra aprile 2022 e luglio 2024. Ribadite anche le condanne a sei anni per l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, accusato di depistaggio, e a quattro anni per Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini di via Gradoli a Roma, per false informazioni al pm con l’intenzione di sviare le indagini.

Il verdetto della Corte d’Assise d’Appello di un anno fa

Già la Corte d’Assise d’Appello, lo scorso 8 luglio, aveva confermato la partecipazione materiale alla strage di Paolo Bellini in concorso con alcuni ex Nar (Nuclei armati rivoluzionari). In particolare Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini, tutti già condannati. Nell’inchiesta finirono anche Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi – nel frattempo deceduti e perciò non più imputabili – che sono stati ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell’attentato.

Le indagini su Bellini: «Ha collocato parte dell’esplosivo»

A far riaprire le indagini era stato un video di un turista tedesco, che riprendeva proprio Bellini pochi minuti dopo l’esplosione sul primo binario della stazione di Bologna. Secondo i giudici d’Appello Bellini ebbe il ruolo di «trasportare, consegnare e collocare quantomeno parte dell’esplosivo» oppure fornire supporto materiale all’azione «nella piena consapevolezza» che nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, un sabato di inizio agosto, ci fossero tanti viaggiatori ad attendere il treno.

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