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Perché il caldo provoca i blackout? Il ruolo dei condizionatori, i cavi interrati e le soluzioni per resistere alle ondate di calore

03 Luglio 2025 - 17:33 Gianluca Brambilla
blackout-estate-condizionatori-caldo
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Le temperature sopra la media stanno portando a interruzioni di corrente in diverse città italiane. Ecco perché accade e cosa si può fare per prevenire il problema

Ogni estate, puntuali come le ondate di calore, tornano i blackout. Le temperature bollenti che da settimane interessano tutta Italia – e non solo – rappresentano una sfida non solo per la salute, ma anche per la sicurezza delle infrastrutture di rete. Nei giorni scorsi centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza corrente a Bergamo, Torino, Firenze e in alcuni comuni dell’hinterland di Milano. Un fenomeno che spesso viene ascritto semplicemente all’aumento della domanda di energia elettrica, trainata dal ricorso ai condizionatori, ma che in realtà nasconde spiegazioni più profonde. Dietro i disagi ci sono fragilità strutturali, picchi di consumo difficili da gestire, ma soprattutto una rete elettrica che non è stata costruita per reggere temperature così elevate per periodi di tempo così estesi.

Perché il caldo provoca i blackout

Quando le temperature estive si protraggono per giorni al di sopra delle medie stagionali, specialmente in assenza di piogge, finiscono per riscaldare i materiali isolanti utilizzati nei cavi elettrici interrati. Questi ultimi finiscono per operare in condizioni che vanno ben oltre i parametri per cui sono stati costruiti, rendendo molto più elevate le possibilità che si verifichi un guasto. A provocare le interruzioni nella fornitura di energia, insomma, non è l’aumento dell’uso di condizionatori, che semmai contribuiscono ad aggravare il problema facendo salire la domanda di energia elettrica e scaldando ulteriormente i cavi. Nella maggior parte dei casi, le reti di distribuzione sono in grado di gestire le richieste di carico elettrico. Il problema ha a che fare più che altro con lo smaltimento del calore legato al persistere di temperature molto elevate. Il che significa che bisogna intervenire non tanto sulla capacità delle infrastrutture di reggere i picchi della domanda, bensì di resistere a ondate di calore sempre più intense.

Reti elettriche sotto stress

I cambiamenti climatici stanno rendendo gli eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. Già oggi le ondate di calore si sono fatte più intense e durature rispetto al passato e le proiezioni climatiche lasciano presagire che le temperature continueranno ad aumentare. I dati di Copernicus, pubblicati a inizio gennaio, hanno confermato che l’anno solare 2024 ha sforato per la prima volta la soglia di 1,5°C di aumento rispetto all’era preindustriale. In questo scenario, l’Europa si trova in una situazione particolarmente delicata perché si sta riscaldando a un ritmo doppio rispetto al resto del mondo. L’Italia non fa eccezione: tra il 2015 e il 2024 gli eventi meteorologici estremi lungo la Penisola sono aumentati del 485%.

Le soluzioni per prevenire i blackout

Quando si verifica un blackout, spetta agli operatori della rete – E-distribuzione, Unareti, Areti e non solo – individuare il guasto e intervenire tempestivamente per ripristinare la distribuzione di corrente. Nella maggior parte dei casi, il problema si risolve nel giro di qualche ora, ma al di là degli interventi di emergenza è fondamentale agire per prevenire blackout anche in futuro. Le soluzioni messe in campo da chi si occupa della rete di distribuzione sono diverse. Innanzitutto, c’è l’ammodernamento dell’infrastruttura con cavi più larghi – in grado di gestire meglio le alte temperature – e digitalizzati, così da permettere interventi di telecontrollo per individuare il punto preciso dove si verifica un guasto. Poi c’è l’ipotesi di dotare la rete di sistemi di raffreddamento, ideali per le ondate di calore estive. Infine, c’è l’ipotesi di «magliatura» della rete elettrica: in sostanza, si rende la distribuzione di elettricità più intrecciata e ridondante, così da avere percorsi alternativi. In questo modo, se un tratto si guasta o si sovraccarica, l’energia può essere deviata attraverso altri percorsi, evitando blackout.

Foto copertina: ANSA/Claudio Giovannini | Un negozio del centro di Firenze costretto a chiudere per il blackout

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