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Nel giorno dell’Indipendenza Musk annuncia l’«America Party»: secondo Grok può arrivare al 10%

05 Luglio 2025 - 08:22 Valentina Romagnoli
elon Musk annuncia nuovo partito
elon Musk annuncia nuovo partito
Il nuovo partito potrebbe danneggiare la fazione dei conservatori e addirittura favorire i democratici

Dopo essere stati «amici», ora Elon Musk e Donald Trump potrebbero diventare rivali. Il patron di Tesla ha proposto su X, in occasione del giorno dell’Indipendenza, un sondaggio che lo vede a capo di una nuova forza politica americana, il «Partito dell’America». Secondo la sua intelligenza artificiale, la nuova formazione potrebbe assestarsi intorno al 5-10%, rompendo così il granitico bipolarismo americano tra democratici e conservatori.

L’annuncio di Musk su X: un possibile nuovo partito

«Il Giorno dell’Indipendenza è il momento perfetto per chiedere se volete indipendenza dal bipolarismo (qualcuno direbbe monopolarismo) partitico! Dovremmo creare un America Party?», ha chiesto Musk ai follower su X. Nel sondaggio, già votato da quasi un milione di persone, i «Sì» superano nettamente i «No», com’era facile aspettarsi dal risultato di una rivolta soprattutto ai propri seguaci, per ora, e non all’intera popolazione americana. Secondo Musk sarebbe necessario seguire una strategia per raggiungere il successo politico: «Una maniera di agire sarebbe puntare col laser su solo due o tre seggi al Senato e da otto a dieci distretti alla Camera. Dati i margini risicati al Congresso, sarebbe abbastanza per fungere da voto decisivo su leggi controverse, assicurando che servano la reale volontà della gente», ha aggiunto nel post.

Il parere di Grok: la fine del bipolarismo americano

«Creare un America Party potrebbe frammentare il voto repubblicano, soprattutto in stati indecisi come Pennsylvania, Georgia, Arizona, Wisconsin, Michigan e Nevada», ha osservato Grok, il portale di intelligenza artificiale che porta il nome di Elon Musk, «alle elezioni di medio termine del 2026, potrebbe far pendere la bilancia tra Camera e Senato a favore dei Democratici, attirando conservatori scontenti (ad esempio, una quota di voti del 5-10% secondo i sondaggi)». 

L’Ai ha previsto inoltre che «per le presidenziali del 2028, una candidatura di un terzo partito potrebbe compromettere i risultati del Collegio Elettorale, come accadde a Perot nel ’92, favorendo il candidato non trumpiano se dovesse attrarre indipendenti di destra. Il successo dipende dall’accesso alle schede elettorali e dai finanziamenti». Sui finanznaizmenti, pochi dubbi, dato che arriverebbero dalle tasche dell’uomo più ricco del mondo. Le visualizzazioni del post di Musk sono già più di 30 milioni, e i commenti sono circa 45 mila, ma i numeri cresceranno ancora nelle prossime ore.

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