Israele, la storia dei due ostaggi di Hamas fidanzati dopo la loro liberazione


In un’immagine diffusa sui social nelle ultime ore, si vedono due giovani in posa con un anello al dito e un mazzo di rose rosse tra le mani. Sono Sasha Troufanov e Sapir Cohen, due ex ostaggi israeliani sopravvissuti a mesi di prigionia nelle mani di Hamas. Oggi, a distanza di mesi dal rilascio, hanno annunciato il loro fidanzamento. Una scelta che ha attirato l’attenzione del pubblico non solo per il suo significato personale, ma anche per ciò che rappresenta sullo sfondo di un conflitto ancora in corso. Il 7 ottobre 2023, Cohen e Troufanov furono rapiti durante l’attacco al kibbutz Nir Oz. Sapir Cohen è stata rilasciata dopo 55 giorni di prigionia, mentre Troufanov ha trascorso oltre 400 giorni da ostaggio, liberato solo nel febbraio 2025 con un accordo di scambio. Ora i due hanno scelto di iniziare una relazione insieme.
Spiragli di una tregua di 60 giorni
Mentre la notizia del fidanzamento si diffonde sui social, la guerra tra Israele e Hamas non conosce tregua. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un’intervista a Fox Business durante la sua visita negli Stati Uniti, ha dichiarato che ci sono «buone possibilità» di raggiungere un nuovo cessate il fuoco di 60 giorni nella Striscia di Gaza. L’intesa prevederebbe il rilascio di circa la metà degli ostaggi ancora detenuti, sia vivi che deceduti. Tuttavia, nessun accordo è stato ancora ufficializzato, e sul terreno la violenza non si ferma. Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 105 palestinesi e ne sono stati feriti altri 530. Il bilancio complessivo, dall’inizio delle ostilità, ha superato i 57mila morti nella Striscia. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato di aver condotto operazioni speciali di terra anche nel sud del Libano, colpendo infrastrutture appartenenti a Hezbollah.