Gaza, Meloni chiama Netanyahu e rinnova l’appello per un cessate il fuoco. Il premier israeliano sulla tregua: «Inaccettabili le richieste di Hamas»


Israele respinge le modifiche richieste da Hamas alla proposta di cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una nota diffusa dal suo ufficio, definendo le condizioni «inaccettabili». «Dopo una valutazione della situazione, il primo ministro israeliano – si legge ancora nel comunicato – ha dato istruzioni di accogliere l’invito ai colloqui indiretti e di proseguire i negoziati per il ritorno dei nostri ostaggi, sulla base della proposta del Qatar alla quale Israele ha già dato il suo assenso. La delegazione negoziale partirà domenica per i colloqui a Doha».
Meloni sente Netanyahu per la tregua
Intanto, Giorgia Meloni ha intensificato il dialogo con gli altri leader internazionali per arrivare al più presto a una tregua. Dopo il colloquio telefonico di ieri, venerdì 4 luglio, con Donald Trump, oggi la premier ha chiamato l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, e lo stesso premier israeliano, Netanyahu. In tutti i colloqui, fa sapere Palazzo Chigi, Meloni ha richiamato l’urgenza di giungere a un cessate il fuoco a Gaza che permetta il rilascio degli ostaggi ancora in vita e l’accesso pieno e senza ostacoli della popolazione civile all’assistenza umanitaria.
L’allarme dei medici a Gaza: «I bambini sono pelle e ossa»
La carenza di latte artificiale sta nel frattempo mettendo a rischio la vita di centinaia di neonati, mentre Israele continua a limitare l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. Il dottor Ahmad al-Farra, primario di pediatria all’ospedale Nasser di Khan Younis, ha dichiarato che nel suo reparto restano scorte per appena una settimana. Il latte specifico per prematuri è già finito, costringendolo a razionare quello standard tra i neonati ricoverati. «Non riesco nemmeno a descrivere quanto sia grave la situazione. Al momento, abbiamo abbastanza latte artificiale per circa una settimana. Ma abbiamo anche neonati fuori dall’ospedale senza accesso al latte. È catastrofico, sono pelle e ossa, l’unica soluzione è che la guerra finisca», ha detto al Guardian. Secondo i medici, le forniture entrate finora tramite la discussa Gaza Humanitarian Foundation – sostenuta da USA e Israele – non comprendono latte artificiale per i neonati.
Almeno 19 morti nei nuovi raid israeliani
All’alba di sabato 5 luglio, almeno 19 palestinesi sono stati uccisi a seguito di una serie di attacchi aerei e di artiglieria lanciati dalle forze israeliane in diverse aree della Striscia di Gaza, secondo quanto riferiscono fonti mediche e testimoni oculari. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa. L’attacco più mortale è avvenuto ad Al-Mawasi, a ovest di Khan Younis, dove le forze israeliane avrebbero preso di mira le tende che ospitavano i civili sfollati, uccidendo sette persone e ferendone più di dieci in quello che la gente del posto ha descritto come un massacro. In un’altra zona di Khan Younis, a ovest della città, un padre e suo figlio sono stati uccisi in un attacco aereo.
Hamas: «Pronti ad avviare i negoziati»
Sempre nelle ultime ore, i miliziani di Hamas hanno fatto sapere di essere «pronti ad avviare immediatamente negoziati» per porre fine alla guerra a Gaza. Fonti della tv del Qatar Al Araby hanno riferito che la risposta positiva alla proposta Usa di cessate il fuoco richiede però delle «piccole modifiche», tra cui l’impegno a non riprendere i combattimenti dopo la tregua di 60 giorni, promettendo di proseguire i negoziati con Egitto, Qatar e Stati Uniti.
Il portavoce di Netanyahu lascia l’incarico
Omer Dostri, portavoce di Netanyahu, ha lasciato l’incarico. Dostri, si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano, «ha guidato il sistema di comunicazione e informazione dell’ufficio in uno dei periodi più turbolenti e complessi della storia dello Stato di Israele, segnato da una guerra multi-frontale e da sfide politiche, militari e pubbliche». Durante il suo mandato, il portavoce ha gestito la comunicazione della guerra israeliana contro Hamas nella Striscia di Gaza, i negoziati per la liberazione degli ostaggi, i raid contro Hezbollah in Libano e la guerra di 12 giorni contro l’Iran. È stato, inoltre, responsabile della comunicazione di organismi di alto livello come il Mossad, lo Shin Bet, il Consiglio per la sicurezza nazionale, la Commissione per l’energia atomica e la Segreteria di governo.
Foto copertina: EPA/JACK GUEZ / POOL | Il premier israeliano Netanyahu durante una conferenza stampa, 20 giugno 2025