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«Mi sono sentita spogliata della dignità»: la denuncia di una maturanda leccese contro la presidente di commissione. La replica: «Accuse infondate»

Marina duca maturanda liceo nardò lecce
Marina duca maturanda liceo nardò lecce
Una maturanda del liceo di Nardò racconta, in una lettera aperta, di essere stata umiliata durante l’orale dell’esame di Stato. Accusa la presidente di commissione di averla messa in difficoltà con domande vaghe e toni ostili, denigrando anche il suo progetto PCTO. La dirigente smentisce: «Clima sereno»

Un esame di Stato vissuto come un’umiliazione, e non come un momento di crescita. È quanto denuncia Marina Duca, studentessa del liceo classico “Galileo Galilei” di Nardò, che ha raccontato in una lettera aperta la sua esperienza al colloquio orale della maturità. Una testimonianza diventata virale negli ambienti scolastici pugliesi, anche perché sottoscritta da altri studenti presenti in aula come testimoni. Nel suo messaggio, rivolto direttamente alla presidente di commissione Chiara Vantaggiato, dirigente dell’Istituto “Salvemini” di Alessano, Marina scrive: «Lei forse non ricorderà il mio nome, ma io ricorderò sempre il suo».

Le accuse alla presidente

Secondo Marina, la presidente avrebbe monopolizzato l’interrogazione, togliendo la parola ai commissari e formulando domande ambigue, fuori tema e spesso in tono provocatorio: «Doveva trattarsi di un’occasione di gioia per me e per la mia famiglia, dati i numerosi sacrifici affrontati nel percorso di studi per conseguire i risultati ottenuti. Purtroppo però, dal primo momento in cui sono entrata nell’aula, dall’altra parte non ho riscontrato il clima di serenità che mi aspettavo». La ragazza descrive un esame lineare e tranquillo, almeno fino a quando non è stata la presidente di commissione a prendere la parola: «Mossa da motivazioni a me ancora oggi sconosciute, Lei ha ritenuto opportuno incalzarmi con una serie di quesiti dai contenuti non chiari, vaghi e generici, posti con tono aggressivo e volti esclusivamente a destabilizzarmi e ad insinuare il dubbio su argomenti da me studiati e compresi»

«Perchè ci si lamenta sempre del governo?»

Un passaggio particolarmente duro è quello in cui la studentessa descrive alcune domande poste dalla presidente che, a suo dire, sarebbero state volutamente vaghe: «La prima di una serie di domande capziose è stata: “Perché se le cose vanno male ci si lamenta sempre del Governo?”. A tale domanda ho risposto quanto segue: “Perché il Governo coordina la politica interna ed estera della Nazione”. Lei mi ha guardata contrariata e ha controbattuto con un giro di parole, finalizzato unicamente a farmi cadere in contraddizione». Aggiunge Marina Duca: «Ad un quesito di questo tipo, non corrisponde una risposta “da manuale” ed è evidente come lo stesso avrebbe potuto condurmi su un terreno insidioso, con il rischio di portarmi ad esprimere anche convinzioni politiche opinabili e/o non condivise».

Il progetto Pcto «denigrato»

Particolarmente doloroso, per la studentessa, il modo in cui sarebbe stata trattata la sua presentazione del progetto Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento): «È stata denigrata e sventolata come se fosse carta straccia», scrive, «negandomi l’attenzione e il rispetto che il mio lavoro avrebbe meritato». Non è stato il voto a ferirla, specifica Marina, ma il tono e l’atteggiamento della presidente. «Sono uscita con le lacrime agli occhi», scrive, «e non per il punteggio finale, ma per come sono stata trattata». La lettera si chiude con un richiamo ai valori della scuola, in particolare alla solidarietà: «Per questo questa lettera è firmata anche da compagni che hanno assistito all’esame».

La replica della presidente: «I lavori si sono svolti con il massimo accordo»

Contattata dal Quotidiano di Puglia, la dirigente Chiara Vantaggiato ha respinto le accuse: «Dispiace dover giustificare attività che vengono svolte unicamente nell’interesse degli alunni chiamati a dimostrare la loro maturità», ha dichiarato. «I lavori si sono svolti con il massimo accordo e nessun membro della Commissione ha sollevato rilievi o eccezioni di sorta, ricevendo manifestazioni di stima ed apprezzamento al termine del colloquio da parte di alunni e genitori». E conclude «Pertanto, nel comprendere lo sfogo emotivo dei firmatari della lettera, auguro agli stessi di affrontare con il giusto spirito le future prove che, nella vita, non finiranno mai e che dovranno affrontare con piena maturità». L’esame di maturità continua a far discutere, anche dopo il caso dello studente che ha fatto scena muta in protesta contro il sistema dei voti.

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