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Mattarella accoglie Zelensky al Quirinale: «L’Italia resta ferma nel sostegno a Kiev». Il Papa: «Negoziati in Vaticano»

09 Luglio 2025 - 17:22 Simone Disegni
Il leader di Kiev arrivato a Roma dove domani si apre la Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina. Intanto si prepara a sostituire 20 ambasciatori

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è a Roma, dove domani prende il via la Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina organizzata dalla Farnesina. Il primo incontro Zelensky lo ha avuto però a Castel Gandolfo, con Papa Leone XIV che vi si è spostato per il periodo estivo. 30 minuti circa di colloquio tra i due, che si erano già incontrati una prima volta nelle scorse settimane. Occasione utile, per il Pontefice, per ribadire la «disponibilità ad accogliere in Vaticano i rappresentanti di Russia e Ucraina per i negoziati» sul futuribile cessate il fuoco. Che però al momento appare lontanissimo: nella notte tra martedì e mercoledì, denuncia Kiev, la Russia ha lanciato il più grande attacco di droni e missili (728 e 13 rispettivamente) dall’inizio della guerra, prendendo di mira in particolare la parte occidentale del Paese. A Leone XIV non è rimasto comunque che sottolineare una volta di più «l’urgenza di percorsi di pace giusti e duraturi» e ribadire «l’importanza del dialogo come via privilegiata per porre fine alle ostilità». A Zelensky, in particolare, il Papa ha rinnovato «la preghiera e la vicinanza al popolo ucraino, incoraggiando ogni sforzo volto alla liberazione dei prigionieri e alla ricerca di soluzioni condivise».

L’incontro con Mattarella e il sostegno dell’Italia

Nel pomeriggio Zelensky è arrivato al Quirinale, dove è stato ricevuto da Sergio Mattarella. Il capo dello Stato, che domani sera interverrà in prima persona alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina, ha voluto sottolineare ancora una volta «la grande amicizia e il pieno sostegno dell’Italia all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina», assicurando Zelensky che (a prescindere dalle oscillazioni americane) la posizione dell’Italia «rimane assolutamente ferma». Mattarella ha anche messo in luce «la nostra ammirazione per il comportamento del popolo ucraino, cosa che rafforza la nostra convinzione di appoggio e sostegno pieno nei confronti del vostro Paese».

La tela diplomatica con la Casa Bianca e la «rivoluzione» nella diplomazia

Tra oggi e domani è previsto poi l’incontro con colui che rappresenterà Donald Trump alla Conferenza di Roma, l’inviato speciale Keith Kellogg. Dopo il cambio di toni delle ultime 24 ore di Trump nei confronti di Vladimir Putin, Zelensky spera che possano riprendere davvero e al più presto possibile le consegne di armi Usa, a partire dai sistemi di difesa aerea Patriot. Premerà inoltre con l’interlocutore Usa perché la Casa Bianca faccia seguire alle parole le azioni anche sul fronte delle sanzioni alla Russia, unica strada secondo Kiev (e gli europei) per costringere Putin a sedersi realmente al tavolo dei negoziati. Anche per tentare di “addolcire” l’Amministrazione Usa, Zelensky si appresta nel frattempo a cambiare diversi suoi ambasciatori: non solo quella a Washington, come rivelato dalla stampa nelle scorse ore, ma quelli di «tutti i paesi, sia del G7 che del G20», ha detto oggi il ministro degli Esteri di Kiev Andriy Sybigai. A saltare dovrebbero essere nel complesso una ventina di ambasciatori ucraini nel mondo.

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