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Lucia Zani, chi è la terza figlia di Laura Ziliani, la vigilessa uccisa per mano delle altre due ragazze, Silvia e Paola

11 Luglio 2025 - 15:01 Valentina Romagnoli
lucia zani figlia laura ziliani
lucia zani figlia laura ziliani
«Se la sono cercata, ora devono pagare», ha detto la ragazza, 29enne, dopo la sentenza che ha condannato le due sorelle e il loro amante

A lei la madre aveva intenzione di destinare buona parte dell’eredità. Oggi che Laura Ziliani non c’è più, sua figlia Lucia Zani, unica delle tre a non essere coinvolta nell’omicidio della vigilessa, vive a Brescia. La ragazza, 29 anni, ha un ritardo cognitivo ed è seguita da un badante, ma dell’episodio tragico che ha distrutto la sua famiglia l’8 maggio del 2021 ha parlato a più riprese. «Se la sono cercata, ora devono pagare», ha detto in una delle sue ultime dichiarazioni, riportate da Fanpage.

Lucia Zani, la sorella di mezzo che aveva un rapporto speciale con la madre

È rimasta definitivamente sola, Lucia, dopo che nel 2012 aveva perso il padre, scomparso all’età di 53 anni travolto da una valanga in Val d’Avio e dopo che, nel maggio del 2021, le altre due sorelle, Silvia e Paola, avevano ucciso la madre a Temù, piccolo comune di Brescia, con l’aiuto di Mirto, fidanzato di entrambe. Il 9 luglio i tre sono stati definitivamente condannati all’ergastolo dai giudici della Cassazione. Lucia ha avuto qualche difficoltà. E per questo, secondo le ricostruzioni, la madre sarebbe stata intenzionata a lasciare a lei gran parte dell’eredità, perché potesse tutelarsi grazie alle piccole rendite degli alloggi che Ziliani possedeva. Sarebbe stata proprio la questione economica ed ereditaria a spingere le altre due, aiutate dal fidanzato, a stordirla prima con un muffin, poi a strangolarla e nascondere il corpo in una buca accanto al fiume Oglio.

I rapporti famigliari «non del tutto positivi»

Già nel 2021, come riporta il Corriere, in una delle prime volte in cui Lucia veniva ascoltata dagli inquirenti, aveva descritto i rapporti della sua famiglia «non del tutto positivi». «Era mamma a mantenere Silvia, da quando è stata licenziata, tre volte», aveva detto. «L’avevano trattata molto male, soprattutto Silvia, si arrabbiavano spesso con lei perché dicevano che non le manteneva, non dava loro abbastanza soldi, questo soprattutto Paola». E poi ancora: «Le mie sorelle si arrabbiavano spesso anche con me».

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