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Sigarette più care di 1 euro, l’ira dei tabaccai contro l’Ue: «Così crescerà il mercato nero»

12 Luglio 2025 - 18:37 Alba Romano
sigarette pacchetto prezzo proposta ue tabaccai
sigarette pacchetto prezzo proposta ue tabaccai
Secondo l'Unione italiana tabaccai, la misura per finanziare il prossimo bilancio Ue sarebbe «scellerata»: finirebbero per rimetterci gli stessi Stati membri

Almeno un euro in più a pacchetto, questo il rincaro sui prodotti del tabacco che la Commissione europea presenterà il 16 luglio. Tutti fondi che, dai Paesi membri dell’Unione europea, andranno a confluire verso Bruxelles per finanziare il piano Next Generation EU. Gli aumenti sulle accise di molti prodotti – dalle sigarette al tabacco riscaldato fino ai sigari – hanno però agitato e non poco i tabaccai. La proposta dell’Ue, ha scritto in una nota l’Unione italiana tabaccai (Uit), sarebbe «scellerata» perché non solo ignorerebbe le difficoltà già attuali per il settore ma andrebbe addirittura a finanziare un mercato parallelo. Per dirla senza mezzi termini, il contrabbando.

I rincari su sigarette e sigari

Secondo quanto filtra da Bruxelles, i rincari sarebbero già stati definiti: +139% per le sigarette, +258% per i tabacchi trinciati, +1.090% per i sigari. Non verrebbero risparmiati nemmeno i prodotti “di nuova generazione” come le sigarette elettroniche, il tabacco riscaldato e le bustine di nicotina. Tradotto in termini concreti, per i consumatori italiani si profila un aumento del prezzo al dettaglio di oltre il 20%, con un effetto inflattivo stimato intorno allo 0,5%.

La protesta dei tabaccai

«È una misura che non tiene conto delle già insormontabili difficoltà operative delle rivendite italiane, né del crollo del’economia del settore in molte aree del Paese», si legge nella nota della Uit. «Abbiamo già visto in passato cosa comportano rincari simili: il rischio concreto è un boom del contrabbando e la perdita secca di gettito fiscale per lo Stato», ha spiegato il presidente Uit Pasquale Genovese. Secondo il sindacato, sarebbe necessario «un intervento urgente del governo italiano per bloccare l’iniziativa europea e difendere la rete delle rivendite».

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