Ivrea, chiamata a testimoniare per un furto riconosce chi l’ha violentata. «Eravamo coinquilini, ha abusato di me. Più volte»


Mentre scorreva le foto segnaletiche per individuare l’autore di un furto ha riconosciuto l’uomo che l’aveva violentata mesi fa. Lei, chiamata come testimone del furto a Ivrea, non ha avuto esitazione. La storia la riporta La Stampa. Rispondendo alle domande al pm, Alessandro Gallo, ha iniziato a vedere le otto foto segnaletiche. «Questo al numero sette è il ragazzo della rissa» ha detto lei, riconoscendo uno dei coinvolti nel furto di un portafoglio all’interno di una vineria. Poi lo scatto. E la pausa. «Ma anche questo al numero 8 lo riconosco». Le domandano il perché visto il «numero 8 non è nemmeno indagato per questa vicenda». E lei: «Quest’uomo lo riconosco perché, diverso tempo fa mi ha violentata». «Eravamo coinquilini in un appartamento nell’ex hotel La Serra. È stato lì che ha abusato di me. Più volte», spiega. Un fatto che lei raccontò al tempo al suo avvocato, senza sporgere denuncia.
Ora al vaglio l’apertura di un’inchiesta per violenza sessuale
«Ero in una fase molto complicata. Facevo uso di alcolici, non stavo bene. E poi ero anche stata cacciata di casa…», spiega tra le lacrime. Così alla ripresa del processo è arrivata la decisione di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica. Che valuterà se aprire un’indagine per violenza sessuale. Per il furto il collegio ha invece condannato tutti gli imputati: Antonio Capriulo, (difeso dall’avvocato Federico Zinetti), a 3 anni e 1 mese di reclusione; Giovanni Merola Junior (avvocato Ruggero Marta) a 2 anni e 5 mesi; e Manuela Fregonese (avvocato Marco Pinato) a 1 anno, 3 mesi e 15 giorni. Quest’ultima era stata candidata con la lista di CasaPound alle elezioni comunali di Ivrea nel 2018, nella lista del candidato sindaco Igor Bosonin.
(in copertina foto di julia rodriguez su Unsplash)