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«Molestie da un membro di Fratelli d’Italia», ex candidata alle regionali lascia il partito: «Si dicono paladini di certi valori, ma è propaganda»

15 Luglio 2025 - 08:35 Ugo Milano
elisabetta fedegari molestie fratelli d'italia
elisabetta fedegari molestie fratelli d'italia
Elisabetta Fedegari ha citato ragioni politiche e personali per spiegare la sua rottura con FdI. E sulle molestie: «Mi hanno trattata con distacco e disinteresse»

Le richieste di aiuto sono cadute, come troppo spesso accade, completamente inascoltate. Stessa sorte hanno subito le denunce, quando il comportamento inappropriato e le molestie sessuali di un suo compagno di partito non davano segno di cessare. Alla fine per Elisabetta Fedegari, in corsa alle regionali lombarde e possibile candidata sindaco di Pavia per Fratelli d’Italia, l’unica soluzione è stata dire addio. Lo ha comunicato la stessa avvocata 44enne citando ragioni sia politiche che personali: «La totale mancanza di supporto e di azioni concrete ha rappresentato una profonda ferita e una chiara indicazione della scarsa considerazione per il benessere e la dignità dei propri membri».

Le ragioni dell’addio: «Io mai valorizzata. E quando ho denunciato, mi hanno guardata con distacco»

Le motivazioni dietro a un addio così rumoroso sono complesse, a maggior ragione per una candidata che alle ultime regionali aveva superato la soglia di 4mila preferenze ed era – almeno in pectore – la punta di diamante del centrodestra pavese. Da una parte, ha spiegato la stessa Fedegari, la «costante mancanza di valorizzazione della mia persona, nonostante i risultati concreti che ho apportato». Dall’altra, l’impossibilità di tollerare delle ferite che non ne volevano sapere di cicatrizzarsi, perché troppo profonde e mai davvero curate. «Fin da subito ho messo Fratelli d’Italia a conoscenza di quanto mi stava accadendo e purtroppo la reazione è stata di distacco e disinteresse. Non me lo sarei mai aspettato da un partito che tutela e difende questi valori», ha detto la 44enne parlando con Il Giorno. «Un partito rappresenta quasi un contesto familiare. Se un’iscritta denuncia un problema, non pensavo che venisse sottovalutato e tenuto in pochissima considerazione da chi vuole propagandarsi come paladino di certi valori».

L’indagine Clean 1 e la «solitudine» di Fedegari di fronte alle accuse

Alla sordità di fronte alle denunce si aggiunge la «totale mancanza di solidarietà e di garantismo» che Elisabetta Fedegari ha ravvisato nei suoi confronti. Il riferimento è all’inchiesta Clean 1, in cui la ex consigliera d’amministrazione di Asm è indagata per peculato per un presunto contributo alla sua campagna elettorale mascherato come finanziamento per un video istituzionale dell’azienda. «L’assenza di qualsivoglia supporto o vicinanza umana e politica da parte dei rappresentanti territoriali, e non solo, in un momento di personale difficoltà, ha acuito il mio senso di isolamento e la mia sfiducia nei valori che il partito dichiara di sostenere». Una formazione politica che, dopo aver vissuto dai suoi ingranaggi interni, Fedegari ora definisce come «improntata alla non inclusione e alla mancata valorizzazione di chi porta risultati concreti». Una ricetta che porterebbe, secondo la 44enne, dritti verso il fallimento politico, «sempre che a qualcuno possa interessare».

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