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Garlasco, via libera alle analisi delle impronte sulla spazzatura di casa Poggi. L’interrogatorio fiume di Sempio e gli amici sentiti «in contemporanea»

18 Luglio 2025 - 15:44 Ugo Milano
garlasco andrea sempio impronte spazzatura interrogatorio
garlasco andrea sempio impronte spazzatura interrogatorio
Mercoledì 23 luglio sarà dato l'incarico a un perito che analizzerà per la prima volta i rifiuti della villetta. Intanto emergono incongruenze in un interrogatorio di Andrea Sempio del 2008, in cui consegnò il ticket del parcheggio

L’incongruenza e il dubbio sembrano essere il filo rosso che collega quel 13 agosto 2007, quando Chiara Poggi fu uccisa nella sua villetta di famiglia a Garlasco, alle indagini di oggi. È il 4 ottobre 2008 quando, a oltre un anno dall’omicidio, Andrea Sempio viene interrogato «ininterrottamente» dalle 10.30 alle 14.40. Quattro ore, due pagine e mezzo di verbale in cui viene citato per la prima volta il suo alibi, l’ormai celebre scontrino del parcheggio di Vigevano. E in cui, senza che il verbale ne parli in alcun modo, il 118 era intervenuto per un malore di cui aveva sofferto l’allora 20enne, oggi unico indagato nella nuova inchiesta. Con lui in quella stanza sono presenti il capitano dei carabinieri di Vigevano, Gennaro Cassese, e il maresciallo capo Flavio Devecchi. I due stessi nomi che compaiono dalle 11.25 alle 12.10 nell’interrogatorio a Biasibetti e dalle 13.25 alle 14.20 in quello di Capra, due dei più assidui frequentatori della villetta dei Poggi.

La spazzatura mai analizzata e la ricerca delle impronte digitali

Intanto il prossimo mercoledì, 23 luglio, la nuova inchiesta compierà un altro passo in avanti, mettendo nel mirino la spazzatura della villetta di via Pascoli. La gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha convocato presso il tribunale gli avvocati e i consulenti per il conferimento dell’incarico al perito Domenico Marchegiani, dattiloscopista della Scientifica che avrà proprio il compito di repertare tutte le impronte presenti sui rifiuti di casa Poggi. Si tratta di un filone parallelo rispetto agli approfondimenti su «Ignoto 3», il profilo di Dna maschile rinvenuto sul tampone orale della vittima e che gli inquirenti, data la sua presenza in quantità «robuste», ritengono attribuibile a un killer (o a uno dei killer). Già analizzati i vasetti di Fruttolo e l’Estathé, su cui sono stati trovati i profili genetici di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, l’allora fidanzato della vittima condannato a 16 anni. Le impronte digitali, che Marchegiani andrà ad analizzare, non sono mai state acquisite.

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