Inchiesta Milano, nuovo incontro Tancredi-Sala. Anac approfondì la posizione dell’assessore, il Comune negò: «Nessun conflitto di interessi»


Erano già stati sollevati nel 2021 diversi dubbi su quello che – secondo gli inquirenti – sarebbe il «perenne conflitto di interessi» in cui Giancarlo Tancredi agiva, e per cui è indagato nella maxi inchiesta sull’urbanistica di Milano. Già quattro anni fa, infatti, l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) aveva avviato un dialogo con il Comune di Milano per verificare la posizione dell’assessore alla Rigenerazione urbana, in quel momento appena eletto. I dubbi dell’autorità nascevano proprio dall’attività quotidiana del neo assessore, che ha uno studio di architettura. In quel momento era stato il Comune in prima persona, per mezzo del responsabile della Prevenzione della corruzione e trasparenza, a fugare ogni dubbio: Tancredi si era «messo in aspettativa» dal suo studio prima della nomina, intraprendendo dunque solo la strada politica e abbandonando (momentaneamente) quella professionale.
La richiesta di Anac: «Continuate a sorvegliare Tancredi, c’è eventuale incompatibilità»
Era stata una nota, ufficiale e scritta, a chiudere la faccenda: «Non sussistono profili di inconferibilità e incompatibilità della carica». Era stata poi Anac, evidentemente non convinta appieno dalla situazione, a chiedere al responsabile Prevenzione di continuare a monitorare «l’eventuale integrazione di fattispecie di incompatibilità» relative a Giancarlo Tancredi, indagato tra le altre cose per induzione indebita e falso e per il quale la procura di Milano ha chiesto gli arresti domiciliari.
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I dialoghi e le chat tra Sala e Boeri: «Non posso far spuntare torri dal nulla»
È stato proprio l’assessore alla Rigenerazione urbana, per tentare di togliere pressione a Palazzo Marino, a dirsi disponibile alle dimissioni, pur di fronte a una situazione in cui risulta solo indagato e non condannato. Dopo un primo incontro la sera di mercoledì 16 luglio, Giancarlo Tancredi avrebbe avuto nuovamente un faccia a faccia con il primo cittadino Beppe Sala, anche lui tra gli indagati. Al sindaco sono contestati i reati di falso e di induzione indebita. Esempio eclatante, secondo gli inquirenti, sarebbero i suoi contatti diretti con l’archistar Stefano Boeri. Oltre al «warning», da cui si evincerebbe la sudditanza dell’amministrazione nei confronti dei grandi gruppi costruttori, le oltre 430 pagine di carte contengono numerosi altri messaggi. In alcuni, Sala negherebbe alcuni progetti ideati da Boeri: «Vi ricevo volentieri ma ti premetto che il progetto che mi ha fatto vedere Giancarlo (Tancredi, ndr) politicamente non mi sento di portarlo avanti. Ho fatto tutta la campagna sul tema delle ‘rigenerazioni’ e non posso fare spuntare torri dove oggi non c’è nulla».