Trump ordina la distruzione di contraccettivi per 9,7 milioni di dollari destinati a donne in aree in crisi


L’amministrazione guidata da Donald Trump ha deciso di distruggere circa 9,7 milioni di dollari in contraccettivi a lunga durata, come spirali e impianti anticoncezionali, invece di inviarli a donne in aree in crisi, soprattutto in Africa. La decisione, confermata da un portavoce del Dipartimento di Stato e riportata dai media americani, costerà ai contribuenti americani 167.000 dollari. Il motivo? Non ci sarebbe stato alcun acquirente idoneo.
I contraccettivi distrutti perché nessun acquirente è «ammissibile»
Secondo il Dipartimento di Stato, i contraccettivi che l’amministrazione Usa ha deciso di distruggere non potevano essere venduti ad alcun «acquirente idoneo». Questo è dovuto in parte alle leggi statunitensi che vietano di destinare fondi pubblici ad organizzazioni che praticano, consigliano o sostengono l’aborto all’estero. Il portavoce ha anche spiegato che molti dei dispositivi avevano meno del 70% di vita utile residua, e rietichettarli per la vendita avrebbe comportato costi di diversi milioni di dollari. Tuttavia, come riporta il Guardian, un funzionario del Congresso che ha visitato il magazzino in Belgio dove erano stoccati avrebbe riferito che molte confezioni scadrebbero solo nel 2027 e che due terzi non riportano nemmeno etichette da sostituire.
Le critiche dei democratici: «Spreco inaccettabile»
La senatrice democratica Jeanne Shaheen in una dichiarazione ha definito la distruzione dei contraccettivi «inaccettabile». «È inaccettabile che il Dipartimento di Stato proceda con la distruzione di oltre 9 milioni di dollari in forniture per la pianificazione familiare, acquistate con denaro pubblico per aiutare donne in situazioni di crisi, incluse zone di guerra e campi profughi», ha detto. Shaheen, insieme al senatore Brian Schatz, ha presentato una proposta di legge per bloccare la distruzione.
L’impatto globale e i sistemi sanitari in sofferenza
Secondo l’organizzazione internazionale Msi Reproductive Choices, attiva in circa 40 Paesi nel mondo, l’impatto è devastante. «Il fatto che questi contraccettivi verranno bruciati quando c’è così tanto bisogno è semplicemente scandaloso» ha detto al Guardian Sarah Shaw, direttrice delle attività di advocacy dell’organizzazione. «Se hai una gravidanza indesiderata e devi ricorrere a un aborto non sicuro, è molto probabile che tu possa morire». L’organizzazione aveva tentato di acquistare i contraccettivi dal governo Usa, ma il prezzo pieno richiesto e i costi di trasporto rendevano l’operazione impossibile.
L’intenzione trumpiana di distruggere la cooperazione internazionale
La decisione farebbe parte di un piano più ampio dell’amministrazione Trump per smantellare l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (Usaid), il principale ente per gli aiuti umanitari statunitensi. Dopo il taglio dell’83% dei programmi Usaid, l’intera forza lavoro internazionale dell’agenzia sarà abolita e le sue funzioni trasferite al Dipartimento di Stato. Al suo posto verrà istituita un’agenzia chiamata America First. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista inglese The Lancet, i tagli potrebbero causare oltre 14 milioni di morti entro il 2030, un terzo delle quali tra i bambini.