L’Università di Pisa blocca i rapporti con due atenei israeliani. Il rettore Zucchi: «Il governo di Netanyahu è disumano»


L’Università di Pisa ha annunciato che bloccherà i rapporti di collaborazione con due atenei israeliani. Il primo è Reichman, l’unico ateneo privato del Paese, da tempo oggetto di contestazioni da parte degli studenti per il sostegno dichiarato alle operazioni militari, tra cui l’offerta di borse di studio riservate ai membri dell’esercito. Il secondo è Hebrew di Gerusalemme, più volte criticato per lo sviluppo di programmi legati a tecnologie militari. A renderlo noto è stato il rettore Riccardo Zucchi, durante la presentazione dell’offerta formativa per il prossimo anno accademico. Il provvedimento sarà formalizzato nel prossimo consiglio di amministrazione, in seguito alla raccomandazione espressa dal senato accademico, che ha chiesto di chiudere tutti gli accordi con istituzioni che sostengono apertamente le politiche del governo israeliano.
Il rettore: «Disumana la politica di Netanyahu»
«Quanto sta accadendo a Gaza da parte del governo Netanyahu è disumano», ha dichiarato il rettore Zucchi, sottolineando però l’impegno dell’ateneo nel garantire un ambiente inclusivo e sicuro per gli studenti israeliani: «Non li riteniamo in alcun modo responsabili delle scelte del loro governo. Li tuteleremo e ci impegneremo affinché possano vivere in un clima sereno». Sulle motivazioni della sospensione dei rapporti accademici, il rettore ha spiegato: «Con i due atenei israeliani con cui erano in corso trattative per l’apertura di linee di credito, interromperemo ogni collaborazione. Entrambi mantengono legami strutturali con l’esercito israeliano, hanno espresso pubblicamente sostegno all’operato del governo e, in un caso, sono insediati in territori della Cisgiordania considerati illegali dalle Nazioni Unite». Zucchi ci ha poi tenuto ad aggiungere: «L’università per sua natura è uno spazio di confronto e discussione e attraverso i dibattiti sull’attualità formiamo persone capaci di pensare in modo critico e autonomo, con una visione a 360 gradi che abbia al centro sempre il rispetto per le persone».
La mozione del senato accademico
Nei giorni scorsi, il senato accademico aveva manifestato solidarietà alla relatrice speciale Onu per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, dopo le sanzioni imposte dagli Stati Uniti per le sue indagini sulle violazioni commesse da Israele. In una mozione, il senato accademico aveva inoltre sollecitato il CdA a interrompere le relazioni con i due atenei israeliani «per ribadire la condanna della pulizia etnica in corso a Gaza ai danni della popolazione palestinese».