Trump ritira nuovamente gli Usa dall’Unesco: «Promuove un’agenda anti-americana e woke»


Donald Trump ci riprova. Il presidente degli Stati Uniti ha deciso che il Paese uscirà una seconda volta dall’Unesco (la prima volta era avvenuto nel 2017), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il dipartimento di Stato americano, infatti, ritiene che l’agenzia dell’Onu mostri dei pregiudizi contro Israele e promuova cause «divisive». Dal 31 dicembre 2026, dunque, gli Usa non dovrebbero più farne parte.
La decisione di Trump: «fuori dell’Unesco, è anti-americana»
La prima volta era successo nel 2017, sempre sotto l’amministrazione Trump. Martedì 22 luglio il presidente americano ha annunciato che gli Stati Uniti usciranno di nuovo dall’Unesco. Il tycoon ha motivato la decisione descrivendo l’agenzia come «anti-americana» e «woke». Inoltre, secondo quanto ha riportato il portavoce del dipartimento di Stato in un annuncio ufficiale, l’Unesco promuoverebbe cause «divisive», soprattutto per quanto riguarda la questione Israelo-palestinese. La decisione ufficiale è arrivata dopo che a febbraio Trump aveva già ordinato una revisione di 90 giorni sulla presenza di Washington nell’Unesco. Al termine della revisione, l’amministrazione americana ha stabilito l’incompatibilità con le politiche a tutela della diversità, equità e inclusione, e anche quella che definisce posizioni di parte pro Palestina e pro Cina.
La risposta dell’Unesco: «Decisione deplorevole»
Non ha tardato la risposta dell’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. La sua direttrice generale Audrey Azoulay ha stigmatizzato la scelta di Trump. «Per quanto deplorevole, questo annuncio era atteso e l’Unesco si è preparata». E ha tenuto ad aggiungere: «Nonostante il primo ritiro del presidente Donald Trump nel 2017, l’Unesco ha intensificato i suoi sforzi per agire ovunque la sua missione possa contribuire alla pace e ha dimostrato la natura fondamentale del proprio mandato». Anche alcune autorità europee, come il presidente francese Emmanuel Macron, hanno scelto di mostrare il proprio supporto all’agenzia dopo la defezione americana.
July 22, 2025