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È morto Hulk Hogan, il mito del wrestling tradito dal cuore: le voci sul coma prima del malore

24 Luglio 2025 - 18:00 Giovanni Ruggiero
Hulk Hogan
Hulk Hogan
La moglie Sky aveva smentito le voci del marito finito in coma appena poche settimane fa. Il malore in casa che gli è stato fatale

È morto a 71 anni Hulk Hogan, leggenda del wrestling americano. A dare la notizia è stata la testata Tmz Sport, secondo cui questa mattina un’ambulanza è stata vista arrivare a casa sua, a Clearwater in Florida. I sanitari avrebbero dichiarato che Hogan è stato stroncato da un «arresto cardiaco».

L’intervento urgente dei paramedici: «probabile un arrestocardiaco»

Secondo la testata americana che ne ha annunciato il decesso, già nelle ore precedenti una serie di auto della polizia e di paramedici sostavano parcheggiate fuori dalla casa di Hulk Hogan. L’uomo è stato poi trasportato su una barella nell’ambulanza. I paramedici, incalzati dalla stampa, hanno dichiarato che si è trattato di un «arresto cardiaco». Solo poche settimane fa, la moglie della leggenda del wrestling, Sky, aveva smentito alcune voci secondo cui il marito si trovava in coma. La donna aveva detto che il cuore del wrestler era «forte» mentre si riprendeva dagli interventi chirurgici.

Chi era Hulk Hogan, nome d’arte di Terry Eugene Bollea

Il suo vero nome era Terry Eugene Bollea ed è stato uno dei più grandi wrestler professionisti al mondo. Attore e personaggio televisivo statunitense, comparve anche nell’iconica pellicola Rocky III. Era nato il 11 agosto 1953 a Augusta, in Georgia, figlio di un capocantiere e di un’insegnante di danza, leggenda narra che la sua possenza fisica fosse dovuta al mix di origini francese, scozzese, panamense e italiana. Hogan aveva iniziato con il wrestling una volta trasferitosi in Florida con la famiglia e aveva guadagnato la propria celebrità a partire dagli anni Ottanta. Da allora, intorno alla sua presenza carismatica, al fisico imponente e ai suoi baffi biondi si era costruito un mito. Questo anche grazie alle sue frasi celebri, come «Whatcha gonna do, brother?».

Il video pornografico reso pubblico e la campagna a favore di Trump

Nel 2015 era finito al centro di uno scandalo per la pubblicazione di un suo video porno da parte del gruppo Gawker Media. La compagnia aveva poi dovuto pagare un risarcimento di ben 140 milioni di dollari, ma finanziare la battaglia legale non fu Hogan, ma il miliardario Peter Thiel, uno dei maggiori sostenitori di Donald Trump. In effetti, anche l’interesse politico del wrestler aveva sollevato delle polemiche negli ultimi tempi. Hogan nel 2024 era sceso in campo per sostenere Trump nella sua seconda corsa alla Casa Bianca. All’epoca, durante il comizio del tycoon al Madison Square Garden di New York, dal palco aveva esortato la folla a votare per Trump, prima di strapparsi la maglia e ballare a ritmo di musica. 

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