Matteo Ricci cinque ore dai pm per rispondere all’accusa di corruzione


Oltre cinque ore di interrogatorio che hanno lasciato l’ex sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, «sereno», contento di aver chiarito la sua posizione, a suo dire, circa l’accusa di corruzione da parte delle associazioni Opera Maestra e Stella Polare alle quali Ricci, insieme al collaboratore Massimiliano Santini, avrebbero dato affidamenti diretti per iniziative locali. «Sono molto soddisfatto, ho risposto a ogni domanda e ho raccontato ciò che so rispetto ai fatti contestati e alla mia attività da sindaco», ha detto dopo aver parlato con la pm Maria Letizia Fucci oggi, 30 luglio. L’interrogatorio si è svolto nella caserma della Guardia di Finanza di Pesaro e lui, all’uscita, ha detto solo: «Ho ribadito la mia assoluta estraneità ai fatti e anzi ho apportato un contributo ulteriore per l’accertamento della verità». «Ringrazio quindi i magistrati per il loro lavoro e sono molto sereno e determinato. Adesso torno a quello che ho sempre fatto, fare campagna elettorale tra la gente e per la gente. Grazie davvero».
Le accuse
Ricci è indagato nell’inchiesta “Affidopoli” a Pesaro, relativa ad affidamenti diretti del Comune tra il 2019 e il 2024. L’allora sindaco avrebbe compiuto o fatto compiere atti contrari ai doveri d’ufficio, abusando della sua influenza e violando le regole di trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione. Non avrebbe tratto vantaggi materiali dagli affidamenti, ma avrebbe consentito a Santini di ricevere denaro e altre utilità non in cambio di denaro ma di favori o altro.