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Occhiuto annuncia le dimissioni: «Mi ricandido, decideranno i cittadini». Il governatore della Calabria è indagato per corruzione – Il video

31 Luglio 2025 - 20:37 Cecilia Dardana
Il governatore: «Non mi faccio fermare. In un Paese civile nessuno dovrebbe dimettersi per un avviso di garanzia, ma la macchina amministrativa è paralizzata»

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, indagato per corruzione, annuncia le sue dimissioni, ma rilancia la sfida politica: si ricandiderà. Lo ha comunicato lui stesso attraverso un video diffuso sui social, spiegando le motivazioni alla base di una decisione clamorosa, che apre ufficialmente la corsa per un possibile voto anticipato in Calabria. «Ho deciso di dimettermi, ma ho deciso anche di ricandidarmi – ha detto Occhiuto –, di dire ai calabresi: siate voi a scrivere il futuro della Calabria, a dire se la Calabria si deve fermare o se questo lavoro deve proseguire. Tra qualche settimana, quindi, si andrà a votare, e saranno i calabresi a decidere, non altri».

Occhiuto indagato per corruzione

Nel suo messaggio, il governatore non entra nel merito delle vicende giudiziarie che coinvolgono l’amministrazione, ma sottolinea il clima di paralisi burocratica che si sarebbe creato attorno alla giunta regionale. «Devo considerare quello che sta succedendo nella mia amministrazione – aggiunge –. In un Paese civile nessuno dovrebbe dimettersi per un avviso di garanzia, però sta succedendo che nessuno si assume la responsabilità di firmare niente».

Occhiuto chiama i cittadini calabresi al voto

Occhiuto, esponente di Forza Italia e presidente della Regione dal 2021, rivendica il lavoro svolto finora e chiama i cittadini calabresi a una nuova scelta. Una sfida che punta non solo a legittimare il suo operato, ma anche a superare lo stallo amministrativo che, a suo dire, sta bloccando l’azione di governo. La data delle elezioni sarà formalizzata dopo l’effettivo scioglimento del Consiglio regionale, ma il messaggio è chiaro: Occhiuto non si ferma e chiede un nuovo mandato diretto dagli elettori. Ora la parola passa alla Calabria.

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