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Disforia di genere, il governo istituisce un registro per ormoni e farmaci che bloccano la pubertà. Ecco come funzionerà

04 Agosto 2025 - 23:20 Diego Messini
disforia genere modena
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Cosa prevede il ddl approvato oggi dal Cdm dopo il parere del Comitato di bioetica sull'uso della triptorelina

Un registro sull’utilizzo degli ormoni e dei farmaci bloccanti la pubertà nel trattamento della disforia di genere dei minori, in particolare della triptorelina, e l’indicazione che, in attesa dell’adozione di protocolli specifici, sarà possibile procedere alla somministrazione dei farmaci solo con l’assenso del comitato etico a valenza nazionale pediatrico. Lo prevede lo schema dell’apposito disegno di legge presentato dai ministri della Salute e della Famiglia Orazio Schillaci e Eugenia Roccella e approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Il registro, a cura dell’Aifa, servirà per regolare la prescrizione e la dispensazione dei farmaci, che avverrà esclusivamente nella farmacia ospedaliera. I dati contenuti nel registro saranno trasmessi al ministero della Salute ogni sei mesi. L’obiettivo, sottolinea il governo, è tutelare la salute dei minori.

Come funziona il registro

Viene in particolare stabilito che che la somministrazione dei farmaci che bloccano la pubertà e degli ormoni – attualmente posti dall’Aifa a carico del Servizio sanitario nazionale (nel caso della triptorelina, in modalità off label) – sia subordinata a una diagnosi da parte di una équipe multidisciplinare, dopo percorsi psicologici, psicoterapeutici ed eventualmente psichiatrici, soggetta a protocolli clinici che saranno adottati dal ministero della Salute, nonché all’acquisizione del consenso informato espresso nelle modalità previste per i trattamenti sanitari sui minori. I dati contenuti nel registro saranno trasmessi al ministero della Salute ogni sei mesi. Il rapporto dovrà contenere: gli elementi e le informazioni in ordine al processo decisionale di prescrizione dei farmaci, inclusi gli esiti documentati dei precedenti percorsi psicologici, psicoterapeutici ed eventualmente psichiatrici svolti; le eventuali comorbilità diagnosticate; il monitoraggio clinico e il follow up. Il ddl prevede infine l’istituzione di un tavolo tecnico per la valutazione del rapporto semestrale dell’Aifa e la trasmissione al Parlamento di una relazione con cadenza triennale.

Le polemiche a Firenze e il nodo della triptorelina

La questione è stata al centro di polemiche nei mesi scorsi dopo che, lo scorso dicembre, il capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, aveva presentato un’interrogazione riferita all’uso della triptorelina all’ospedale Careggi di Firenze, dove sarebbe stato somministrato a bambini di 11 anni «senza alcuna assistenza psicoterapeutica». Successivamente, il ministero della Salute ha avviato un audit con l’ospedale ed un’ispezione. Con una successiva relazione, sulla base delle criticità rilevate dall’ispezione, il ministero ha indicato alla Regione Toscana 11 azioni di miglioramento, a partire dalla previsione dell’obbligo di visita del neuropsichiatra infantile per tutti i pazienti. Per effettuare quindi una ricognizione delle modalità di trattamento adottate di tale condizione e delle evidenze scientifiche disponibili, con decreto del ministro della Salute, nel maggio 2024 è stato istituito un tavolo tecnico i cui lavori sono tuttora in corso. Inoltre, nel novembre 2024, il Comitato nazionale di bioetica, in risposta ad un quesito posto dal ministero della Salute, ha riesaminato la questione dell’eticità dell’uso della triptorelina osservando la carenza di dati sui minori trattati in Italia e raccomandando l’istituzione di un apposito registro dedicato. Da qui, si legge nella Relazione illustrativa del ddl, «l’esigenza di disciplinare la materia, a partire dalla messa a punto di un sistema di monitoraggio adeguato». In Italia, secondo una stima dell’Aifa, il numero di soggetti trattati con il farmaco, per l’anno 2023, è di «circa 25 ma è possibile che questi casi siano sovrastimati». Critiche al provvedimento sono arrivate a stretto giro dal presidente di Gaynet, Rosario Coco: «Lo schema di disegno di legge appena approvato in Cdm sul trattamento dell’incongruenza di genere nei minori è una strategia per rallentare in tutti i modi l’accesso alla triptorelina e realizzare – afferma – una schedatura ideologica dei minori che intraprendono l’affermazione di genere».

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