Per una spolverata di pepe sulla pizza deve pagare di più, lui mette lo scontrino sui social: il conto piccante di una pizzeria di Bari


Dopo il lettino a peso d’oro e gli spaghetti all’assassina a 18 euro, arriva un nuovo caso di scontrino pazzo dall’estate pugliese. Stavolta è successo nel cuore di Bari dove, in una pizzeria del centro, un cliente residente in città si è visto addebitare 50 centesimi in più per una spolverata di pepe sulla pizza. La vicenda è stata raccontata dal Corriere del Mezzogiorno. Una richiesta semplice, che però si è trasformata in un piccolo caso virale: tra le voci dello scontrino, oltre alle due pizze, l’acqua una birra e il coperto, spunta anche un “+Pepe”. Un aggiunta evidentemente del tutto inattesa dal cliente, legata al condimento extra. La foto del conto è finita subito online, alimentando l’ormai consueta ondata di indignazione social contro i rincari ritenuti eccessivi o ingiustificati nei locali delle mete turistiche.

Il caro prezzi delle vacanze pugliesi
Quello di Bari è solo l’ultimo caso di un fenomeno che sembra essere ricorrente nelle destinazioni estive, specialemente nel Sud Italia. Il caro prezzi , soprattutto in Puglia, torna puntuale ogni anno e riguarda ogni aspetto delle vacanze: dai voli per raggiungere le mete, alla spiaggia con lettini e ombrelloni proposti a prezzi sempre maggiori. Coinvolto anche il settore dell’ospitalità, tra alberghi e Bed and Breakfst, e quello della ristorazione, con delle ricadute anche sul caro vita della popolazione residente, come in questo caso. Proprio a Bari, poche settimane fa, aveva fatto discutere la scelta di un locale di proporre la celebre “assassina”, un piatto della tradizione popolare barese a 18 euro, o anche le orecchiette con le cime di rapa a 17 euro. Piatti storicamente poveri, ma che perdono la loro essenza sotto i colpi dei rincari turistici.