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Regionali in Calabria, l’audio del segretario regionale di Avs che rischia di far saltare le trattative. «Schlein è imbufalita»

13 Agosto 2025 - 20:26 Sofia Spagnoli
fratoianni bonelli schlein
fratoianni bonelli schlein
Il vocale è stato inviato su WhatsApp da Fernando Pignataro ai dirigenti di Sinistra Italiana e, nel giro di poco, è rimbalzato in tutte le chat, scatenando un terremoto

«Compagne e compagni. Credo che questa scelta di fare una comunicazione vocale sia per dare notizie a chi si sta chiedendo cos’è successo ieri». Così, con un incipit da comizio anni ’70, parte l’audio di 11 minuti che ieri, 12 agosto, il segretario regionale di Alleanza verdi e sinistra, Fernando Pignataro, ha inviato nel gruppo Whatsapp dei dirigenti di Sinistra italiana. La premessa sembrava diplomatica, ma si smonta già nei primi secondi, virando brutalmente in una caduta di stile da boomer. Perché – forse con un filo di ingenuità – Pignataro nel vocale rivela i retroscena politici della coalizione di centrosinistra che dovrebbe presentarsi compatta alle elezioni regionali in Calabria. Veti, controveti ma anche dissidi interni ai partiti. Il messaggio, nel giro di poche ore, è rimbalzato di chat in chat scatenanando il putiferio. Ha raggiunto anche i telefoni dei democratici, fino ad arrivare allo smartphone della segretaria del Pd, Elly Schlein, che secondo quanto riferito sarebbe «imbufalita» dalle parole di Pignataro.

Cosa dice nell’audio?

L’audio era, per Pignataro, il pretesto per comunicare ai «suoi» che la riunione nazionale tra Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra (con i rispettivi leader di partito), che si è tenuta ieri a Lamezia Terme, «era appena iniziata» e che lui «aveva già informato Fratoianni sugli umori della riunione regionale del giorno prima». Così inizia ad elencare una serie di punti emersi. Prima fa sapere che la deputata calabrese dei 5 Stelle, Anna Laura Orrico, ha messo nero su bianco una sorta di «carta dei principi» – così la definisce nell’audio – di «questioni irrinunciabili» da inserire in un programma di governo: sanità pubblica, no al Ponte, questioni ambientali, salario minimo regionale, reddito di dignità. «Se questi punti si accettano si può andare avanti, se no abbiamo due ricette diverse per la Calabria», sintetizza il segretario regionale di Sinistra italiana.

Pd con M5s per «porre un freno a un’eventuale candidatura di Avs»

Poi arrivano le vere e proprie sconfessioni. In un passaggio, Pignataro si sofferma sulla possibile candidatura di Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento 5 Stelle e tra i nomi più accreditati per ottenere il via libera della coalizione, contando anche sull’appoggio del Pd. Ma, secondo Pignataro, quell’appoggio non sarebbe altro che un espediente dei democratici per «porre un freno a un’eventuale candidatura di Avs», già rivendicata apertamente. Una volontà che è stata ribadita anche nei giorni scorsi dallo stesso Angelo Bonelli in un’intervista al Corriere della Sera.

Il «gioco sporco» di Conte

E il segretario regionale di Avs avverte che dietro la candidatura di Tridico si nasconderebbe una strategia ben precisa, costruita ad arte attorno al suo nome. Perché l’europarlamentare avrebbe «messo in difficoltà il Pd con una rinuncia quasi definitiva». Il M5s avrebbe quindi accettato la candidatura di Tridico pur sapendo che non si sarebbe concretizzata, per poi tentare di far passare il nome della deputata Vittoria Baldino. Un «gioco delle parti un po’ sporco», le sue parole.

Il veto di Irto su Stasi

E poi c’è un altro passaggio che deve aver fatto infuriare Schlein. Il segretario sostiene che all’interno del partito ci sia un veto politico verso Flavio Stasi, giovane sindaco di Corigliano-Rossano, uno dei nomi che Avs stava valutando tra i possibili candidati, insieme a quello di Mimmo Lucano. Secondo Pignataro, il veto sarebbe «attribuito al gruppo del senatore Nicola Irto» uno dei nomi che i dem stavano considerando per la corsa alle regionali. Ma rassicura però i suoi interlocutori che nella riunione regionale, «la metà della platea» di partiti e movimenti presenti – tra cui Italia Viva, Più Europa, Rifondazione, Demos – avrebbe già comunicato che, se Sinistra italiana manterrà il nome di Stasi, «noi ci orientiamo su di lui». Insomma, ci sarebbe convergenza.

«Non possiamo accettare veti»

Continua sulla questione del veto al sindaco di Corigliano-Rossano. Pignataro è categorico: «È un fatto assolutamente dirimente. Non possiamo accettare un veto, a qualsiasi livello, su qualsiasi nostra scelta, nell’unica regione in cui poniamo candidature, mentre noi non abbiamo mai posto veti su nessun candidato del Pd o del M5S. Siamo sempre leali, anche verso candidature che non sono le nostre»

Le reazioni del Pd

Le reazioni nel Pd sono state piuttosto dure. I dem a livello regionale parlano di un comportamento «imbarazzante» e si chiedono: «Ma ci rendiamo conto chi hanno scelto come segretario? Tu dai informazioni non necessarie ai militanti». L’aria è pesante e le tensioni sono alle stelle. Una cosa, però, è chiara e inequivocabile: Avs vuole schierare il nome di Stasi. Ora resta da capire se davvero Tridico sarà pronto o meno ad accettare la partita.

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