«Ha lasciato la boxe», l’annuncio dell’ex manager di Imane Khelif. Perché la pugile algerina appende i guantoni al chiodo


La pugile algerina Imane Khelif, medaglia d’oro, tra le polemiche, alle ultime Olimpiadi di Parigi, ha deciso di appendere i guantoni al chiodo, almeno per il momento. L’annuncio è arrivato dal suo ormai ex manager, Nasser Yefsah, che ha chiarito la nuova fase della carriera della classe 1999, al centro di una lunga controversia di genere. Intervistato dal quotidiano francese Nice Matin, Yefsah ha spiegato: «Imane non ha solo lasciato Nizza, ha lasciato il mondo della boxe», alluedendo al periodo di allenamento che la pugile ha svolto nella città della riviera. Stando alle parole dell’agente, Khelif sarebbe lontana dal ring da un po’: «Attualmente ha smesso tutto. Non ha nemmeno ripreso a fare boxe, dopo quello che è successo alle Olimpiadi», ha detto.
La mancata partecipazione a Eindhoven
Dopo la scia di polemiche che aveva accompagnato il trionfo alle Olimpiadi di Parigi, si era aperta la possibilità per Khelif di misurarsi nel mondo della boxe professionistica: «In ogni caso, sarà sottoposta allo stesso tipo di test se diventerà professionista», spiega l’ex menager. Anche se proprio i nuovi test intordotti dalla Iba le avevano impedito di partecipare all’Eindhoven Box Cup in Olanda. In quella occasione non è stato chiarito se la boxer non abbia superato i test di genere o se non si sia sottoposta. Ora la carriera di Khelif sembra al bivio: «Fa sessioni in Algeria o va in Qatar, al centro nazionale di performance, per continuare ad allenarsi, ma niente di più. E poi viaggia principalmente per contratti di sponsorizzazione».
La lontananza dal ring
I nuovi parametri imposti dalla World Boxing sono in contrasto con quelli del Cio, che aveva confermato la sua eleggibilità per i Giochi olimpici e definito la squalifica dell’Iba «improvvisa e arbitraria». Il nome di Khelif era anche stato erroneamente utilizzato a titolo di esempio in un documento ufficiale della federazione, che si è dovuta scusare per l’errore. Non è chiaro se tutte le controversie esterne sorte intorno alla pugile abbiano influito sulla decisione di Khelif, ma certamente la perdurante assenza da competizioni ufficiali non giova alla sua carriera: «La Nice Azur Boxe non poteva offrire a Imane un contratto da professionista perché non ne aveva i mezzi. Aveva disputato un incontro a Singapore, ma avrebbe dovuto disputarne cinque prima di firmare per il professionismo, cosa che non è avvenuta a causa delle controversie», ha concluso l’ex manager.