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Nitag, parla Serravalle la cui nomina finì nella bufera: «Non sono No-Vax, ma l’obbligo vaccinale va rivisto»

20 Agosto 2025 - 11:38 Stefania Carboni
eugenio serravalle
eugenio serravalle
Parla il medico specializzato in pediatria preventiva e scelto per il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, ora azzerato. «Mai sentito Schillaci, ho saputo della nomina sui giornali»

«Non sono No-vax, voglio che si pubblichi una smentita». Queste le parole a La Stampa di Eugenio Serravalle, specializzato in pediatria preventiva e patologia neonatale, scelto per il Nitag (Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni) ma la cui nomina è stata criticata per le sue posizioni controverse sui vaccini. Davanti alle polemiche il ministro della Salute Schillaci ha azzerato il comitato, aspettando per la scelta di nuovi nomi a settembre. «Per un medico è un termine offensivo e denigratorio – evidenzia -. Non ho mai sostenuto l’inutilità dei vaccini e delle vaccinazioni. Semmai sono Eb Vax, evidence based Vax. Mi rifaccio alle prove scientifiche». Sullo scioglimento del Nitag dichiara: «È curioso fare una nomina e poi ritirarla dopo dieci giorni». Racconta che non si è mai sentito con il ministro Schillaci «né con lui né con nessun altro politico» e di aver saputo del dietro front «dai giornali». Prima della nomina, lei e il ministro vi eravate sentiti? chiede la cronista: «Assolutamente no», replica il medico. È stato nominato a sua insaputa? «L’ho scoperto dai giornali».

«La vaccinazione Covid ai bimbi ha prodotto più danni che benefici»

I vaccini per Serravalle «come tutti i farmaci hanno aspetti positivi, ma possono anche causare effetti avversi e reazioni collaterali». Ritiene di essere stato scelto per il gruppo tecnico che ora è stato sciolto per l’intervento fatto in commissione Covid, in cui ha parlato «dei danni delle vaccinazioni e delle misure eccessivamente stringenti durante il lockdown che hanno provocato diversi danni sui ragazzi». Secondo il medico «è necessario uscire dal dogma e valutare se i vaccini presentano criticità. Pensiamo all’obbligo vaccinale. Non è una scelta scientifica, ma politica. Nella maggior parte dei Paesi europei non c’è». «Superare l’obbligo non significa essere contrari alle vaccinazioni. Un conto è essere contrario a una misura coercitiva, un altro è fare in modo che i genitori ricevano informazioni esaurienti per vaccinare i figli in maniera consapevole», spiega. «Credo che la vaccinazione Covid ai bimbi abbia prodotto più danni che benefici», conclude.

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