Lo scandalo sui tornelli e i recinti nelle spiagge in Sicilia, arriva l’ultimatum: «Entro 10 giorni via tutto». Cosa rischiano i gestori dei lidi


In Sicilia l’accesso alle spiagge dovrà essere libero. Lo ha ribadito per l’ennesima volta la giunta regionale, intimando a tutti gli stabilimenti di abbattere tutte le staccionate e i tornelli che regolano l’ingresso delle persone alla battigia. Se entro dieci giorni questi ostacoli non saranno rimossi, scatterà la decadenza della concessione balneare: «Nessun recinto che possa ostacolare o limitare l’accesso dei bagnanti alla battigia sarà più autorizzata e quelle esistenti andranno rimosse», ha commentato il presidente della Regione Renato Schifani.
La mossa dell’amministrazione sicula: «Il mare sia libero e gratuito»
La decisione dell’assessora al Territorio e all’Ambiente, Giusy Savarino, ha seguito a stretto giro una ispezione della Guardia di finanza e della Guardia costiera che ha evidenziato un alto tasso di abusivismo lungo le spiagge dell’isola e la presenza di staccionate che speso andavano ben oltre lo spazio concesso agli imprenditori balneari. «I cittadini devono avere sempre la possibilità di accedere al mare liberamente e gratuitamente», ha ribadito il presidente della Sicilia. La giunta di Schifani ha già messo in campo una lunga serie di provvedimenti per andare a tamponare questo problema, dai 93 nuovi Piano di utilizzo del demanio marittimo (Pudm) a circolari già inviate ai concessionari. Tutti gli enti locali saranno tenuti ad adeguarsi alle nuove disposizioni e a farle rispettare.
La spiaggia di Mondello e le alternative alla staccionata: «Usate le corde»
Nel mirino dell’amministrazione in particolare la spiaggia di Mondello, quasi tutta in mano alla società Italo-Belga che nei prossimi giorni sarà tenuta a rimuovere i tornelli per il controllo degli accessi pedonali all’ingresso dei lidi “Valdesi”, “Sirenetta”, “Onde Beach” e “Stabilimento”. Insieme a questi, dovranno essere abbattute tutte le staccionate e le strutture rigide alternative usate per delimitare l’arenile pur senza autorizzazione. Queste – fa sapere comunque la Regione – potranno essere sostituite con dispositivi non rigidi e mobili, come corde o cime.