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Dopo i casi di botulino, richiamate mozzarelle Granarolo per rischio contaminazione da metalli. Quali lotti sono stati ritirati e in quali supermercati

21 Agosto 2025 - 20:33 Cecilia Dardana
mozzarelle
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Il provvedimento riguarda mozzarelle distribuite in diversi supermercati, tra cui Conad, Carrefour e Penny Market. Tutti i lotti interessati provengono dallo stabilimento Granarolo di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza

Un nuovo richiamo alimentare scuote i consumatori italiani. Dopo l’allarme legato al botulino – che ha provocato gravi casi di intossicazione in Calabria e Sardegna e portato al ritiro di confezioni di guacamole e friarielli – questa volta sotto la lente finisce uno dei marchi più noti del settore lattiero-caseario: Granarolo. Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro immediato di cinque lotti di mozzarella per la possibile presenza di frammenti metallici nelle confezioni.

I prodotti coinvolti

Il provvedimento riguarda mozzarelle distribuite in diversi supermercati, tra cui Conad, Carrefour e Penny Market. Tutti i lotti interessati provengono dallo stabilimento Granarolo di Usmate Velate, in provincia di Monza e Brianza, identificato dal bollo di riconoscimento IT 03 144 CE. Le autorità sanitarie hanno invitato i consumatori a non consumare i prodotti segnalati e a riconsegnarli ai punti vendita, dove potranno ottenere la sostituzione o il rimborso.

Non è la prima volta

Non si tratta del primo episodio che coinvolge il gruppo: poche settimane fa un altro richiamo aveva interessato una mozzarella fresca Granarolo, in quel caso per il rischio di presenza di frammenti plastici. Circostanza che aveva già spinto la stessa azienda a ritirare il prodotto, proveniente però da un diverso stabilimento.

Allarmi a catena

Questi episodi si inseriscono in un’estate segnata da richiami a ripetizione: prima i casi di botulino, che hanno riportato l’attenzione su uno dei pericoli più gravi legati alla conservazione degli alimenti, ora il rischio di contaminazioni da corpi estranei. Anche se i provvedimenti vengono adottati in via precauzionale e non sempre si traducono in effettivi danni per la salute, la frequenza degli allarmi contribuisce a generare sfiducia e preoccupazione tra i consumatori.

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