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«Devo fare un bonifico al figlio di Bocelli», la storia dell’anziana salvata allo sportello delle Poste: il messaggio che ha fatto partire la truffa

21 Agosto 2025 - 08:22 Giulia Norvegno
Andrea Bocelli e figlio
Andrea Bocelli e figlio
La causale del pagamento aveva fatto insospettire i dipendenti delle poste di Negrar di Valpolicella. L'intuizione della direttrice della sede che ha evitato alla signora di regalare migliaia di euro a un truffatore

«Devo fare un bonifico a Matteo Bocelli, il figlio di Andrea Bocelli», aveva detto una donna che si è presentata allo sportello dell’ufficio postale di Negrar di Valpolicella, vicino Verona, pronta a versare migliaia di euro. Come racconta il Corriere della Sera, solo l’intuizione della direttrice Cristina Remondini ha impedito che cadesse nella trappola. «La cliente chiedeva di effettuare un versamento in denaro e quando ho letto la causale mi sono subito insospettita». La donna era completamente convinta che la richiesta di denaro fosse autentica e stava per completare l’operazione, mentre la direttrice provava a farla desistere.

I messaggi insistenti sul telefono

Nel frattempo, l’anziana «continuava a ricevere, con insistenza, la richiesta del versamento da un presunto autista incaricato di recapitare un pacco regalo della famiglia Bocelli». A quel punto, la direttrice ha provato a prendere tempo inventandosi una scusa: «Ho anche preso tempo dicendole che il terminale non funzionava per cercare di farla ragionare sul fatto che le richieste che le venivano fatte erano inusuali».. Dalle Poste hanno chiamato il comando dei carabinieri, che a loro volta hanno avvisato il marito della signora. «Arrivato in ufficio, l’uomo mi ha ringraziato, e assieme alla moglie è andato in caserma per denunciare i fatti».

Il messaggio che ha iniziato la truffa: «Ho un regalo per te»

Tutto è iniziato con un messaggio apparentemente innocuo sul telefono della signora: «Ho un regalo per te». Ma questa volta i truffatori avevano aggiunto un dettaglio inaspettato e inusuale per rendere più credibile la trappola: «Sono il figlio di Andrea Bocelli». Lo schema era quello ormai classico per le forze dell’ordine: la richiesta di denaro in cambio di un presunto regalo. Una tecnica che sfrutta la curiosità e la buona fede delle vittime, usando nomi famosi per aumentare la credibilità del messaggio.

L’evoluzione delle truffe digitali

Secondo Annalisa Di Marzo, responsabile antifrode di Poste Italiane per il Nordest, «le azioni fraudolente sono in continua evoluzione grazie a tecniche di “ingegneria sociale“». La modalità di approccio è cambiata radicalmente: «Ormai i predatori non ci aggrediscono più in mezzo alla strada, ma lo fanno per via informatica o al telefone». I truffatori sono diventati più sofisticati: «Rischiamo di essere vittime di frodi perché riceviamo telefonate o messaggi che ci inducono a trasferire il denaro su conti creati ad hoc facendoci credere che qualcuno ci voglia fare un regalo».

I consigli per non cadere nella trappola

Per contrastare raggiri sempre più sofisticati, Poste Italiane ha diffuso un vademecum con regole pratiche: riconoscere la provenienza di email, sms e telefonate sospette, non avere fretta di agire, prestare attenzione a offerte troppo vantaggiose o promesse di guadagni facili. Altri consigli includono: verificare l’affidabilità delle pagine web usate per gli acquisti, proteggere dati e documenti personali, mantenere software e password sempre aggiornati.

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