Giuli e lo sgombero del Leoncavallo: «Era un incubatore di violenza. CasaPound? Basta che esca dall’illegalità»


Da Rimini – Lo sgombero del Leoncavallo a Milano? Sacrosanto, perché «non ci devono essere spazi di illegalità e incubatori di violenza. Ed è un ragionamento che vale per tutti, naturalmente». Lo dice all’arrivo al Meeting di Rimini il ministro della Cultura Alessandro Giuli. La prossima vittima designata dell’azione delle forze dell’ordine non dovrebbe dunque essere CasaPound, che similmente occupa spazi per promuovere la sua azione? Anche no, si sfila dall’inghippo Giuli. O meglio, «nella misura in cui Casa Pound si allinea a dei criteri di legalità, no». Giuli è il secondo di ben 13 esponenti del governo Meloni che di qui a mercoledì prossimo si alterneranno sul palco del Meeting promosso da Comunione e Liberazione. Ultima, anzi penultima, sarà la stessa premier Giorgia Meloni, seguita nella giornata conclusiva solo dal leader della Lega Matteo Salvini. Giuli si accomoda consapevole di giocare in casa, o quasi. Ed ecco subito le sferzate contro i «nidi» di sinistra: i centri sociali stile Leoncavallo, ma pure i presìdi culturali che hanno beneficiato per anni dei sostegni del suo ministero.
La battaglia di Giuli per «destatalizzare la cultura»
È ora di destatalizzarla, la cultura, aggredisce Giuli sin dal titolo del tak che ha voluto attorno a sé. «Agghiacciante», detto così, riconosce lo stesso filosofo-ministro. Tradotto? «Lo Stato deve fare poche scelte mirate e attivare l’intelligenza della libertà», spiega Giuli. Altrimenti detto, «il cibo migliore che possiamo dar da mangiare ai nostri concittadini in campo culturale è la libertà di scelta». Nessuna menzione esplicita dello smantellamento del sistema del tax credit che il ministro succeduto a Gennaro Sangiuliano ha promesso nei mesi scorsi, dopo lo scoop di Open sui finanziamenti pubblici finiti al film (mai esistito) del killer Francis Kaufmann. Ma il piano di Giuli è chiaro: basta con lo «Stato fiscale» che l’Italia è diventata, volino libere le idee e i progetti che ne trovano la forza. Possibilmente in spazi legali.