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Non segnalò le molestie di un prof a due studentesse, preside sospesa senza stipendio: fa ricorso, e lo perde

27 Agosto 2025 - 17:41 Ygnazia Cigna
ragazza abusata a scuola
ragazza abusata a scuola
Iniziato nel 2017 in una scuola della Campania, il caso arriva oggi a un’ulteriore sentenza che inchioda la dirigente

Due studentesse avevano denunciato presunte molestie sessuali da parte di un docente, ma la dirigente scolastica non aveva segnalato il caso alle autorità competenti. Per questo motivo, la preside è stata sospesa per due mesi dal servizio senza stipendio. Convinta di aver agito correttamente, ha presentato ricorso, ma sia il tribunale che la Corte d’Appello di Salerno hanno confermato la sanzione. La storia ha inizio a giugno 2017 in una scuola superiore della Campania. Le due studentesse avevano raccontato di essere state palpeggiate dal docente durante le lezioni e di aver ricevuto messaggi inappropriati. La prima a venirne a conoscenza era stata la coordinatrice di classe che era stata informata direttamente dalle ragazze. La prof aveva subito avvisato il responsabile della sede, che a sua volta aveva portato la questione all’attenzione della dirigente scolastica. A quel punto, però, tutto si è fermato.

La storia e il caso molestie gestito solo all’interno della scuola

Nonostante la gravità delle segnalazioni, la dirigente ha deciso di affrontare il caso internamente, delegando la sua vicaria a «verificare sommariamente le circostanze» senza attivare i protocolli disciplinari previsti dalla normativa. Le indagini interne si erano concluse con una valutazione di «irrilevanza dell’episodio», ma la preside aveva fatto allontanare il professore dalla scuola con la promessa che «non avrebbe mai più messo piede» nell’istituto. Sul caso però si è aperto un nuovo capitolo nell’agosto 2017, quando un esposto anonimo raggiunse l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania, da cui è scattata un’ispezione. Da quest’ultima, era stato accertato che la dirigente era pienamente a conoscenza delle molestie, ma che non aveva rispettato i suoi obblighi di servizio perché aveva omesso di informare l’amministrazione e di avviare le giuste procedure disciplinari. La contestazione formale è arrivata il 21 novembre 2017, e il 14 marzo 2018 il Direttore Regionale ha emesso un decreto di sanzione: due mesi di sospensione senza stipendio, motivati dalla gravità dell’omissione e dal danno arrecato al prestigio dell’istituzione scolastica.

La nuova sentenza della Corte d’Appello

La dirigente, dopo la sanzione, ha presentato ricorso davanti al Tribunale di Salerno, sostenendo l’illegittimità del provvedimento, ma i giudici hanno rigettato integralmente la richiesta. Non soddisfatta, la preside ha impugnato la sentenza. Ora anche il ricorso in Corte d’Appello si è concluso negativamente, con la conferma della sanzione: le testimonianze dei docenti hanno attestato la piena consapevolezza della preside sugli episodi di molestia. Non solo. I giudici hanno riconosciuto anche la recidiva disciplinare della dirigente, già multata nei due anni precedenti. Oltre alla sospensione, la preside è stata condannata al pagamento di quasi 5mila euro di spese legali.

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