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Garlasco, le foto dell’omicidio di Chiara Poggi sparite dal fascicolo: «I Ris le hanno cancellate»

02 Settembre 2025 - 05:13 Alessandro D’Amato
chiara poggi impronta garlasco stasi sempio
chiara poggi impronta garlasco stasi sempio
Mancano i numeri progressivi degli scatti. Un nuovo problema per Pavia. Che intanto prosegue nell'incidente probatorio

Alcune delle foto scattate nel villino di via Pascoli a Garlasco il 13 agosto 2007 subito dopo l’omicidio di Chiara Poggi sono sparite. Mancano i numeri progressivi degli scatti della fotocamera utilizzata per immortalare la scena del crimine. E così, dopo la scoperta di un nuovo Dna sul pollice della vittima e le altre tre tracce, forse femminili, la procura di Pavia ha un problema da risolvere. Anche se non nuovo, visto che la circostanza è emersa nel processo a porte chiuse il 17 marzo 2009. A raccontarlo è Il Tempo in un articolo a firma di Rita Cavallaro.

Le foto scomparse dal fascicolo

«Tutto quello che è stato depositato dagli ufficiali di polizia giudiziaria, carabinieri di Vigevano e Ris nel fascicolo, sono i fascicoli fotografici cartacei e i supporti informatici… i cd, i supporti informatici in formato digitale. Tutto il resto a mio avviso non è nel procedimento», spiegò all’epoca la pm Rosa Muscio. Erano stati gli avvocati di Alberto Stasi a segnalare che gli investigatori non avevano fornito tutta la documentazione fotografica dell’omicidio. Dopo aver notato che i numeri progressivi dei file saltavano. La difesa ha chiesto ripetutamente agli inquirenti di poterle recuperare. Ma senza esito. L’avvocato di Alberto Stasi, il professor Angelo Giarda, aveva sollevato l’eccezione di nullità e inutizzabilità del materiale.

Strumento tecnico

Il giudice Stefano Vitelli aveva chiesto a Muscio se la procura avesse ricevuto dai Ris i cd con le foto. Ma la pm aveva spiegato che le altre foto scattate sulla scena del crimine erano ormai perse. Perché la fotocamera era stata utilizzata anche per altri sopralluoghi. Ma quelle foto, è il ragionamento della difesa di Stasi oggi, avrebbero potuto rivelare dettagli importanti. Anche alla luce della nuova inchiesta del procuratore Fabio Napoleone che accusa Andrea Sempio di omicidio in concorso con altre persone. Quelle immagini avrebbero anche potuto rendere ancora più millimetrica la Bpa (Bloodstain pattern analysis), lo studio delle macchie di sangue, effettuata dai Ris di Cagliari, che potrebbe rivelare nuove orme e impronte all’epoca dimenticate.

L’incidente probatorio

Intanto ieri pomeriggio i periti incaricati dell’incidente probatorio si sono sentiti in una call insieme ai consulenti delle parti. La genetista Denise Albani aveva preannunciato la richiesta dei dati grezzi al professor Francesco De Stefano, perito dell’appello-bis nel 2014. Ma i Ris di Parma nel 2007 avevano già effettuato delle tamponature sulle unghie di Poggi. «I periti ci hanno aggiornato è stato rifatto il punto della situazione sui risultati analitici, quelli sulla spazzatura e sulla garza che già si conoscono, per consolidare l’attività svolta finora. Ci è stato detto il risultato dei primi contatti del perito col Ris e con il medico legale Ballardini per le attività precedenti, mentre da Genova non sono arrivate risposte dal perito De Stefano», dice al Qn Ugo Ricci, consulente di Stasi.

Le udienze

Nel confronto tra periti e consulenti è stata anticipata la richiesta al Gip di una proroga dei tempi, perché i 90 giorni dal conferimento dell’incarico (dall’udienza del 16 maggio) scadranno già a metà mese. E presumibilmente slitterà così l’udienza prefissata al 24 ottobre. Nel frattempo già la prossima settimana, da martedì 9 o mercoledì 10 settembre, inizierà anche il lavoro del perito e dei consulenti dattiloscopisti sulle impronte sulla spazzatura e sui fogli di acetato, ottenuto il consenso dai colleghi genetisti.

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