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Dalla Puglia arriva LLaMantino, così l’intelligenza artificiale aiuta a difendere la lingua italiana: «Lo addestriamo con la Treccani»

02 Settembre 2025 - 19:56 Filippo di Biasi
un processore
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Sviluppato dall'Università di Bari, la Regione Puglia ha firmato un protocollo per aiutare lo sviluppo e la ricerca a tutela dell'italiano dal rischio di appiattimento nel mondo digitale

Si chiama “LLaMantino” e servirà a contrastare il predominio linguistico dei grandi chatbot, che “pensano” in inglese. Cinquecento parole scelte dalla Treccani, date in pasto a un’intelligenza artificiale sviluppata dall’Università di Bari. Questi gli ingredienti per un nuovo Llm (large language model), sostenuto dalla Regione Puglia e nato dalla collaborazione tra l’ateneo di Bari e l’Enciclopedia italiana Treccani. L’obiettivo è quello di avviare una sperimentazione di Ai generativa pubblica e open source, dedicata alla lingua e alla cultura italiana. Il progetto durerà tre anni ed è uno tra i primi esempi di iniziative del genere in Italia. 

Gli obiettivi

«Vogliamo potenziare la capacità dell’Ai di comprendere il lessico, coglierne le sfumature semantiche e valorizzare i riferimenti culturali italiani», fanno sapere gli organizzatori, che porteranno avanti lo sviluppo senza alcun costo per gli enti coinvolti. Da qui la scelta di rivolgersi alla Treccani, fonte di altissimo livello per la ricerca di lemmi e vocaboli. «È un modo concreto per rendere la nostra lingua protagonista nello spazio digitale» ha dichiarato l’assessore al Bilancio, Fabiano Amati. «Con questo protocollo la Regione Puglia diventa una delle prime in Italia a dare una risposta concreta, in coerenza con l’Ai Act europeo e la Strategia nazionale per l’intelligenza artificiale». 

Già operativa “Anita”, l’interfaccia testuale

Il chatbot alimentato da “LLaMantino” è già disponibile, si chiama Anita e parla italiano nativamente. «Non vi aspettate per ora le performance dei chatbot più famosi» avverte Amati, «abbiamo bisogno di allenarla per ottenere grandi risultati. Puntiamo a farlo con tecnologia tutta nostra». Funziona con la classica casella di testo, da cui l’utente può interagire e fare domande.

Foto copertina: Dreamstime / BiancoBlue | Un processore

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