A Torino spuntano i poster di “Mio Marito”. L’idea di uno street artist che ritrae i volti (censurati) dei membri del gruppo sotto accusa


Dopo il caos sollevato dalla scoperta del gruppo Facebook Mia Moglie, all’interno del quale venivano condivise foto intime di donne senza il loro consenso, lo street artist torinese Andrea Villa ha pensato di mettere alla berlina i responsabili in modo originale. Il risultato è “Mio Marito”: manifesti, comparsi per le strade della città, che ritraggono uomini in mutande davanti allo specchio, intenti a farsi una foto. Secondo l’artista, le foto dei soggetti, i cui volti sono stati censurati per mantenerne l’anonimato, sarebbero state prese proprio dai profili degli utenti iscritti a Mia Moglie, appena prima che il gruppo chiudesse.
Il significato dell’opera “Mio Marito”
«L’opera – ha spiegato l’artista – mette in discussione il concetto di possesso e il doppio standard sociale, ricordando il caso della maestra licenziata per la sua attività su OnlyFans: mentre le donne vengono punite e stigmatizzate, gli uomini raramente subiscono conseguenze. “Mio Marito” diventa così un atto di resistenza e di riequilibrio simbolico». Nei manifesti affissi lungo Dora Siena 108 e corso Regina Margherita 50, «i protagonisti diventano loro: i mariti, esposti sulla pubblica piazza senza autorizzazione, con volti e contesti leggermente alterati».