Elon Musk e la buca a Melania Trump: accetta l’invito alla Casa Bianca ma poi manda un suo vice. Chi c’era alla cena sull’Ia


Quando Trump chiama, la Silicon Valley risponde. Quasi tutta, almeno. Giovedì, i vertici di Big Tech sono tornati alla Casa Bianca per una cena con il presidente Usa e la first lady Melania. I nomi sono quelli delle grandi occasioni: Satya Nadella, ceo di Microsoft, Sam Altman, ceo di OpenAI, Sundar Pichai, ceo di Google, Mark Zuckerberg, ceo di Meta, Tim Cook, ceo di Apple e Bill Gates, fondatore di Microsoft. Tutti in fila e sorridenti in una scena che a molti ha ricordato la cerimonia di insediamento di Trump dello scorso gennaio, quando i leader della Silicon Valley – che per l’organizzazione di quell’evento avevano donato svariati milioni di dollari – si erano seduti in prima fila. A mancare questa volta è Elon Musk, ex first buddy del presidente americano, uscito ormai dalle grazie del rancoroso inquilino della Casa Bianca.
L’iniziativa di Melania Trump sull’IA
Se gli amministratori delegati di mezza Silicon Valley sono tornati di corsa a Washington, il motivo era un’iniziativa sull’intelligenza artificiale proposta dalla first lady Melania, che punta ad ampliare il ruolo dell’IA nell’educazione e che le Big Tech non hanno esitato a sostenere pubblicamente. Microsoft, per esempio, ha dichiarato che offrirà a tutti gli studenti universitari negli Stati Uniti l’uso gratuito di Copilot, il suo programma di IA, che presto sarà esteso anche a studenti e insegnanti delle scuole primarie e secondarie. Google si è unita al coro promettendo un miliardo di dollari di investimenti nell’istruzione basata sull’intelligenza artificiale, mentre Sam Altman ha annunciato una piattaforma di lavoro di OpenAI.

Invitato anche Elon Musk, che però non si presenta
A dare buca all’evento organizzato da Melania Trump è stato il leader più rumoroso e controverso della Silicon Valley: Elon Musk. L’imprenditore, che è proprietario dell’azienda di intelligenza artificiale xAI, ha detto di essere stato invitato ma ha preferito inviare un rappresentante al suo posto. Un segnale piuttosto evidente del fatto che il rapporto tra il fondatore di Tesla e il presidente Usa non si è affatto riscaldato. Da quando se ne è andato dalla Casa Bianca, in aperta polemica con Trump sulla legge di bilancio, Elon Musk non si è più fatto immortalare accanto al tycoon ed è tornato a occuparsi più da vicino delle proprie aziende, colpite nel frattempo da campagne di boicottaggio e danni d’immagine.
Big Tech (di nuovo) alla corte di Trump
Da quando Trump ha vinto le elezioni presidenziali contro la rivale dem Kamala Harris, i vertici di Big Tech hanno fatto a gara per entrare nelle grazie del presidente americano. Come ampiamente dimostrato dalla cronaca degli ultimi mesi, contrariare Trump può rivelarsi assai pericoloso ed espone le aziende – anche colossi del calibro di Apple o Microsoft – a tariffe mirate e regole soffocanti, che hanno il solo obiettivo di farle allineare alle iniziative politiche della Casa Bianca. I leader della Silicon Valley hanno capito da quale parte gli conviene stare se vogliono passare indenni i prossimi tre anni e mezzo. E le immagini scattate ieri a Washington lo hanno confermato.

Foto copertina: EPA/Will Oliver | Donald Trump e Mark Zuckerberg durante la cena alla Casa Bianca