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Il governo Meloni e il taglio dell’Irpef ai redditi alti: «Vale 1400 euro in più all’anno»

06 Settembre 2025 - 06:36 Alessandro D’Amato
Il progetto per la prossima Legge di Bilancio. E gli effetti sugli stipendi

Il taglio dell’Irpef dal 35 al 33% vale 1400 euro l’anno. È lo sconto massimo a cui si arriverebbe estendendo l’applicazione dell’aliquota minore alla fascia di reddito da 28 a 60 mila euro l’anno. Le elaborazioni di Izi citate oggi da Il Giornale dicono che il beneficio toccherà soprattutto la fascia medio-alta dei redditi. E quindi un lavoratore con 30 mila euro di imponibile annuo vedrà un risparmio di circa 40 euro. A 50 mila se ne ottengono 240, a 55 mila 940. L’ultima soglia, quella dei 60 mila, avrebbe l’esenzione maggiore.

I redditi bassi e medio-bassi

La rimodulazione delle aliquote Irpef è una delle promesse fiscali del governo Meloni per la prossima legge di bilancio. E l’intervento si dovrebbe concentrare sulle fasce più alte perché quelle basse, è il ragionamento, hanno già avuto il taglio del cuneo e l’accorpamento al 23% delle ultime due aliquote. «Con questa proposta l’Irpef dovuta si riduce fino a 1.400 euro per i redditi tra i 50 e i 60mila», spiega al quotidiano Giacomo Spaini, presidente e ceo di Izi. «Una cifra che significa oltre 100 euro al mese di sollievo. È una misura interessante perché interviene su quella fascia di popolazione che finora ha visto pochi benefici e che rappresenta il cuore dell’economia nazionale» conclude.

Professionisti e quadri

Ovvero professionisti e quadri aziendali. E alle famiglie con due stipendi che hanno dovuto rinunciare in questi anni a detrazioni e bonus a causa delle soglie di reddito. Il costo della misura ammonta a 4,5 miliardi. Un altro obiettivo è l’incremento della soglia di defiscalizzazione degli stipendi da 7,05 a 9 euro. Nei primi 7 mesi del 2025 le entrate sono aumentate di 8 miliardi rispetto all’anno precedente. Ma, viste le numerose richieste pervenute al ministro Giorgetti riguardanti la manovra, è certo che occorrerà contare su risorse ancor più cospicue.

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