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Stefano Boeri e l’inchiesta sull’urbanistica a Milano: «La telefonata a Sala? Frammenti montati ad arte»

08 Settembre 2025 - 06:37 Alba Romano
stefano boeri indagato bosconavigli milano
stefano boeri indagato bosconavigli milano
L'archistar si difende: «Io tra i primi a mettere in guardia dal rischio che Milano stesse diventando una città per anziani agiati»

Stefano Boeri era alla camera ardente di Giorgio Armani: «Mia madre mi portava alle sue sfilate. L’ultimo ricordo è una sua visita in Triennale per assistere a uno spettacolo teatrale, era stato come sempre discreto e acutissimo nei giudizi», dice oggi in un’intervista a Repubblica. L’architetto presidente della Triennale e docente al Politecnico è sotto inchiesta per presunte pressioni sulla commissione Paesaggio per favorire la sua opera, la Torre Botanica, e il progetto di Manfredi Catella sulla ristrutturazione del Pirellino. Per un anno non può partecipare a commissioni che affidano contratti pubblici.

Boeri, Armani e il Leoncavallo

Intanto la città è scesa in piazza per sostenere il Leoncavallo sgomberato. «Ecco, se proprio dobbiamo parlare di modello Milano, il modello Milano è questo: la capacità di tenere insieme questi mondi diversi tra loro», dice Boeri in un’intervista a Repubblica. E sul modello di diseguaglianza, dice che «io sono stato tra i primi a mettere in guardia dal rischio che Milano stesse diventando una città per anziani agiati. In questi anni abbiamo perso più di 400 mila residenti, ma ne abbiamo guadagnati 500 mila nuovi. Ed è vero che in questo ricambio sono state espulse famiglie e persone con redditi bassi». Ma raccontare il modello Milano «solo come un sistema di collusioni è una forma di sciatteria. Così come è sciatteria negare che ci siano problemi strutturali come le diseguaglianze».

L’urbanistica milanese

Sull’urbanistica milanese io non ho toccato palla. Ho costruito edifici: il Bosco verticale, il Bosco Navigli e anche il Policlinico o le case Aler a Monza. Non sono mai stato assessore all’urbanistica e lasciai la giunta Pisapia anche dopo divergenze sulle scelte in materia di Expo. E, a proposito di grattacieli e torri, beh non li criminalizzo, sono stati un simbolo della ricostruzione, anche dell’edilizia sociale, sono ripartiti grazie alla prima giunta Albertini», aggiunge. E sulle intercettazioni delle telefonate con il sindaco Giuseppe Sala è categorico: «Sono frammenti di intercettazioni montati ad arte. Io dico solo che conosco e stimo Sala da anni e non è che se diventa sindaco non lo chiamo più..».

Il Warning

Sul warning della commissione paesaggio che ostacolava un suo progetto minimizza: «Segnalavo solo un comportamento non corretto della commissione Paesaggio che, a mio parere, stava svolgendo una funzione impropria. Se devo dire che c’è un allarme perché una importante commissione comunale non svolge il ruolo che dovrebbe, allerto il sindaco».

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