Attacco hacker a Jaguar Land Rover: fabbriche ferme da 10 giorni e tutte le attività sospese


Un attacco informatico lanciato dal gruppo hacker «Scattered Lapsus$ Hunters» ha costretto alla chiusura totale di tutti gli stabilimenti del gruppo Jaguar Land Rover. L’attacco si è verificato lo scorso 31 agosto e ha colpito tutti i sistemi informatici del gruppo, e sta costringendo alla chiusura da dici giorni le fabbriche di Halewood, Solihull e Wolverhampton nel Regno Unito, ma a risentire del cyberattacco sono stati anche i centri produttivi in Slovacchia, Cina e India.
Il danno economico
La portata dell’attacco, infatti, non si limita ai soli stabilimenti. La paralisi digitale sta avendo conseguenze a catena su tutta la rete commerciale del gruppo: dai saloni di vendita, costretti a rimandare immatricolazioni e consegne, fino all’assistenza post-vendita, bloccata nell’approvvigionamento dei pezzi di ricambio. L’impatto economico resta difficile da quantificare, ma i numeri danno un’idea della gravità: con una media di circa 1000 veicoli prodotti ogni giorno, lo stop prolungato comporta milioni di sterline di mancati incassi e ritardi sulle consegne e anche centinaia di dipendenti rimasti a casa per più di una settimana.
Il gruppo hacker
Il gruppo indiano Tata Motors, proprietario della Jaguar Land Rover, non ha al momento confermato se sia stata avanzata una richiesta di riscatto né se siano in corso trattative con gli hacker. L’unica certezza, al momento, è che le «misure immediate» messe in campo dal gruppo per contrastare l’attacco non sono state efficaci. Non è chiaro se il gruppo di hacker, probabilmente composto da teenager, sia entrato in possesso di dati sensibili ma in una chat Telegram hanno mostrato alcuni screenshot del sistema IT per cui è probabile che abbiano avuto accesso a dati riservati. Tutte le attività di comunicazione esterne del gruppo sono state sospese, comprese quelle dei profili social. L’unico messaggio è quello presente sul sito web dei marchi: «Desideriamo ringraziare tutti i nostri clienti, partner, fornitori e colleghi per la pazienza e il supporto. Siamo spiacenti per l’interruzione causata da questo incidente».