ShashGuru, l’Intelligenza artificiale che rivoluziona il gioco degli scacchi: il debutto all’Università di Bologna. Come funziona


Un insegnante di scacchi virtuale, capace di spiegare a chiunque, in base al proprio livello, le partite in tempo reale, suggerendo le mosse migliori e motivandole in modo chiaro. Tutto questo è “ShashGuru“, il software di intelligenza artificiale nato dall’ingegno di Alessandro Libralesso, uno studente di Informatica dell’Università di Bologna che ha fatto del programma di analisi scacchistica la propria tesi di laurea. ShashGuru verrà svelato il 12 settembre in occasione dell’apertura del Torneo universitario di Scacchi in programma proprio a Bologna. La competizione avrà luogo nella Biblioteca universitaria e ospiterà 72 giocatori provenienti dagli Atenei più prestigiosi al mondo. Al termine di ogni match del torneo, per evitare di influenzare le partite, l’Ai rivelerà le strategie dei giocatori e le ragioni di ogni loro mossa, con un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile anche ai giocatori non esperti. Il software sarà poi chiamato a decretare «la partita più bella».
Un motore scacchistico con un modello verbale alla portata di tutti
Sviluppato grazie al supporto tecnologico di Intel, il programma è nato all’interno del gruppo di ricerca sull’Intelligenza artificiale applicata ai giochi, coordinato dal professor Paolo Ciancarini. L’idea dietro al software, ha spiegato il suo creatore, è stata quella di coniugare i modelli matematici già in grado di calcolare la mossa migliore con le più recenti capacità comunicative dell’intelligenza artificiale. «I motori scacchistici tradizionali dicono che mossa fare – commenta Libralesso -, ma raramente spiegano il perché. ShashGuru colma questa lacuna: interpreta la posizione sulla scacchiera e spiega la strategia con un linguaggio accessibile». La tecnologia, aggiunge Cianciarini, «è multilingua, cioè può facilmente passare dall’inglese al cinese, dal cinese al giapponese e così via, e avere un’interazione del tutto fluida a questo livello. E poi i modelli linguistici possono adattarsi a persone diverse, con competenze diverse, e quindi adottare linguaggi specifici per un bambino, per un adulto o per un grande maestro».
Ragionare e spiegare, «proprio come farebbe un bravo insegnante»
ShashGuru è stato sviluppato come applicazione web open source e si basa su una versione modificata del motore scacchistico Stockfish, realizzata dal maestro internazionale Andrea Manzo, che analizza le posizioni dei pezzi sulla scacchiera e determina la mossa ottimale da giocare. Dall’unione tra questo software di calcolo e la potenza conversazionale dei modelli linguistici (sulla scia di Chat-Gpt) nasce un sistema «che non si limita a calcolare la mossa migliore, ma ragiona su di essa e la spiega con parole semplici, proprio come farebbe un bravo insegnante», aggiunge Libralesso.
Il premio per «la partita più bella»
Come detto, ShashGuru sarà in funzione durante il torneo di scacchi di Bologna: permetterà di esaminare l’abilità dei partecipanti e, al tempo stesso, di comprenderne la strategia. L’interfaccia intuitiva del sistema consentirà, inoltre, agli spettatori di porre domande dirette all’Ai per capire ogni dettaglio di quanto sta accadendo sulla scacchiera. Ma ShashGuru avrà anche un altro compito: il sistema di intelligenza artificiale sarà anche il primo al mondo ad assegnare il premio per la «la partita più bella», valutando le combinazioni più spettacolari, i sacrifici di pezzi e le finali più avvincenti. Un compito decisamente umano, finora svolto sempre da scacchisti professionisti, che richiede di tenere in considerazione parametri tecnici e qualitativi come l’originalità delle mosse, la precisione della linea di gioco e il livello di difficoltà delle sfide.
La tecnologia negli scacchi
Le applicazioni tecnologiche al gioco degli scacchi non sono una novità. I primi programmi di scacchi, scritti da Claude Shannon e Alan Turing, risalgono al 1950. Con il passare del tempo gli strumenti si sono affinati, ma siamo ancora lontani dall’individuare la “partita perfetta”, nella quale un giocatore impeccabile arrivi sempre alla vittoria o al pareggio. Una soglia significativa è stata raggiunta nel 1997, quando in una celebre partita il campione del mondo in carica Garri Kasparov fu battuto da una macchina per la prima volta.
Foto copertina: EPA/ALESSANDRO DELLA VALLE | Biel International Chess Festival in Biel, Switzerland, 12 July 2025