La campionessa di scacchi iraniana rifugiata in Spagna parla dopo la fuga: «Con il velo islamico non sono me stessa»

Lo scorso dicembre Sara Khadim al-Sharia aveva deciso di partecipare a un torneo internazionale senza l’hijab obbligatorio

La campionessa di scacchi iraniana Sara Khadim al-Sharia è stata costretta a rifugiarsi in Spagna dopo aver attirato l’attenzione del mondo per il suo atto di coraggio. Lo scorso dicembre la giovane ha deciso di partecipare a un torneo internazionale senza l’hijab obbligatorio, mentre nel suo Paese continua la repressione violenta delle proteste scoppiate dopo la morte della giovane Mahsa Amini. Oggi Khadim al-Sharia ha spiegato: «Con il velo islamico non sono me stessa». La campionessa ha deciso di rilasciare, per la prima volta da quando ha abbandonato il suo Paese, un’intervista a El Paìs, fatta in una «località segreta per motivi di sicurezza». La sua esposizione mediatica la porta a temere per i parenti rimasti in Iran: «Spero che non subiscano rappresaglie perché se c’è qualcuno che deve dare spiegazioni per le mie azioni, sono io, non loro, dato che la decisione è stata solo mia». Proprio quella decisione decide di ripercorrere oggi Khadim al-Sharia, raccontando: «Al torneo di Almaty avrei indossato l’hijab solo se ci fossero state le telecamere, perché rappresentavo l’Iran. Ma con il velo non sono me stessa, non mi sento bene, e quindi volevo porre fine a questa situazione. E ho deciso di non indossarlo più».


I progetti per il futuro

Ha poi fatto un’altra importante scelta: quella di trasferirsi in Spagna, all’inizio di gennaio, assieme al marito – il regista Ardeshir Ahmad – e il loro figlio di 10 mesi, Sam. Che avrebbe giocato un ruolo decisivo nel convincere la coppia a espatriare: «Ho iniziato ad apprezzare il fatto di vivere in un posto dove Sam potesse uscire per strada e giocare senza che noi fossimo preoccupati, e molte altre cose del genere. La Spagna è emersa come l’opzione migliore, pensando a Sam», ha raccontato ancora la campionessa. Ma non sembra aver tagliato del tutto i ponti con il suo Paese d’origine. Ha infatti affermato che le piacerebbe continuare a rappresentare l’Iran nei tornei di scacchi, e che intende diventare una streamer online, presentando programmi in tema. Sarebbe un’idea che coltivava da anni, ha concluso: «Ma non volevo farlo dall’Iran con il velo».


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