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«Perdonaci se non abbiamo saputo aiutarti e scusa se ti hanno dato il mio nome». Il post di Nino D’Angelo per ricordare Paolo, suicida a 14 anni

16 Settembre 2025 - 15:36 Alba Romano
nino d'angelo paolo mendico
nino d'angelo paolo mendico
Il giovane della provincia di Latina si è tolto la vita il giorno prima di ricominciare la scuola. I genitori e il fratello denunciano gli episodi di bullismo

«Dov’eravamo noi, tutti noi che oramai sappiamo sempre poco dei nostri figli, e dov’erano le parole che avrebbero dovuto far capire agli amici di Paolo che certe cose non si possono dire, fanno troppo male, che possono uccidere un ragazzino della loro stessa età». Con queste parole Nino D’Angelo ha affidato ai social network un discorso di commemorazione per Paolo Mendico. Il 14enne si è tolto la vita nella sua cameretta, in provincia di Latina, domenica 14 settembre, il giorno prima di rientrare a scuola dopo l’estate. A spingerlo a compiere l’estremo gesto sarebbero stati i continui episodi di bullismo subiti proprio all’interno dell’Istituito Pacinotti di Fondi. I compagni di scuola avrebbero preso in giro Mendico anche per il suo taglio di capelli: lunghi e biondi, come quelli di Nino D’Angelo. Per questo, veniva chiamato talvolta con il nome del cantautore.

Il ricordo di Nino D’Angelo: «Scusami Paolo se ti hanno dato il mio nome»

Un misto di compassione e indignazione. In un post sul proprio profilo Instagram Nino D’Angelo ha ricordato il giovane domandandosi come sia stato possibile che un 14enne sia stato portato a tanto, nell’indifferenza dei compagni di scuola. «Qual è potuta essere la solitudine che ha confuso i pensieri di questo ragazzino di nome Paolo, fino a portarlo a fare un gesto simile», ha scritto il cantautore, 68 anni. A conclusione della lunga didascalia, a cui ha allegato una foto di Mendico sorridente, il giorno del suo ultimo compleanno, ha poi scelto di chiedere perdono a nome di tutti coloro che non hanno saputo intervenire in tempo. «Perdonaci Paolo se non abbiamo saputo aiutarti e scusami se ti hanno dato il mio nome». In poche ore il post ha raggiunto quasi 30mila like.

I soprannomi e le violenze continue

Veniva chiamato «Nino D’Angelo», o addirittura «Paoletta». Un modo per prenderlo in giro – tra le altre cose – persino per il suo taglio di capelli. Secondo la famiglia, il ragazzo era da tempo vittima di episodi di bullismo da parte dei compagni di classe. Il suo ottimo rendimento scolastico avrebbe reso la situazione ancora più pesante da sopportare. Secondo quando sostenuto dalla preside dell’Istituto Pacinotti di Fondi, Gina Antonietti, Paolo non avrebbe mai denunciato nulla allo sportello d’ascolto che frequentava regolarmente. A confutare la tesi della dirigente, è intervenuto il fratello maggiore di Mendico: «Ci sono decine di chat e infinite discussioni in gruppi scolastici che dimostrano tutto, oltre a quaderni con note messe e firmate da insegnanti rispetto a chiare vessazioni», ha detto il giovane, come riportato da RaiNews.

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