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Abusano su una ragazza 12enne per due anni, c’è un terzo indagato: è minorenne. Il suo ruolo nelle violenze e il continuo ricatto con i video

16 Settembre 2025 - 15:58 Ugo Milano
sulmona stupro terzo indagato minorenne
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Domani il giovane, di 17 anni, sarà sentito in un interrogatorio protetto. Avrebbe testimoniato e ripreso in video gli stupri, uno dei quali finito su una chat WhatsApp

I due giovani, di 14 e 18 anni, hanno abusato di lei per due anni. Un altro, minorenne di 17 anni, filmava tutto e usava quelle immagini per ricattare la vittima 12enne. Oltre ai due giovani lontani parenti della vittima, ci sarebbe ora un terzo indagato nel caso di revenge porn e violenza sessuale a Sulmona, in provincia dell’Aquila. Per domani il Tribunale dei minori ha fissato un interrogatorio protetto, in cui gli inquirenti sentiranno il ragazzo insieme a esperti e psicologi. 

Le violenze e i video per ricattarla

Secondo la ricostruzione della procura, le violenze erano iniziate quando la bambina aveva dieci anni. Lei si era invaghita di uno dei suoi aguzzini, quello più giovane, e i due si erano dati appuntamento in un parcheggio coperto nel centro di Sulmona. Qui, insieme al 18enne (allora 16enne), la ragazzina era stata violentata mentre il terzo ragazzo riprendeva tutto. Quel video era poi stato usato per ricattare continuamente la vittima e obbligarla a subire altri abusi. Questo luglio, però, uno dei video degli stupri era stato caricato su un gruppo WhatsApp dai ragazzini, tutti di origini straniera ma nati e cresciuti in Italia. 

La lunga lista di persone segnalate 

A rendersi conto per prima di quanto stava accadendo sarebbe stata una amichetta della bambina, che aveva informato la vittima della condivisione del video. Da lì era scattata la denuncia ai carabinieri e la perquisizione della abitazioni dei giovani, da cui sono stati sequestrati numerosi apparecchi elettronici che verranno analizzati da un perito. Non si esclude, però, che al registro delle notizie di reato vengano iscritte anche altre persone dato che, al momento, alla procura ne sono state segnalate almeno 40. 

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