Sparatoria a Dallas sulla sede dell’agenzia anti-immigrazione: «I morti sono due e due feriti gravi». L’uomo poi si è tolto la vita

È salito a due il bilancio delle vittime rimaste uccise nella sparatoria in un centro migranti di Dallas, negli Stati Uniti, nella prima mattina di mercoledì 24 settembre. Lo riportano i media americani, che spiegano come l’aggressore si sia poi suicidato prima dell’arrivo degli agenti. In base alle prime informazioni diffuse dalla Cnn, le persone ferite e quelle uccise sono tutte ospiti della struttura, mentre non ci sarebbero agenti tra i colpiti. Secondo fonti della polizia a Fox News, il cecchino avrebbe colpito quattro migranti detenuti, uccidendone due. L’uomo avrebbe poi rivolto l’arma contro di sé e si sarebbe ucciso sparandosi un colpo alla testa prima che gli agenti lo raggiungessero. Il cecchino, che viene descritto come un uomo bianco, si sarebbe appostato sul tetto di un edificio adiacente.
Noem: «Questa situazione deve finire»
La sparatoria, scrive il New York Times, è avvenuta in un centro di detenzione dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice), l’agenzia governativa incaricata dalla Casa Bianca di portare a compimento il controverso piano di deportazioni avviato dall’amministrazione di Donald Trump. A confermare l’episodio di questa mattina, parlando di «morti e feriti multipli», è il dipartimento per la Sicurezza interna, con la segretaria Kristi Noem che aggiunge: «Anche se non conosciamo ancora il movente, sappiamo che le forze dell’ordine dell’Ice stanno subendo una violenza senza precedenti. Questa situazione deve finire». Lo stesso dipartimento per la Sicurezza interna ha poi dichiarato che ad agosto il centro migranti era stato interessato da un allarme bomba.
September 24, 2025
