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In caso di crisi «tenete contanti in casa», il consiglio della Bce per sopravvivere 72 ore: quanto deve avere ogni famiglia

25 Settembre 2025 - 14:03 Ugo Milano
euro contanti
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L'invito dell'istituto di Francoforte basato su uno studio dal titolo emblematico: «Keep calm and carry cash». Il consiglio di avere sempre a disposizione banconote per «i bisogni essenziali»

La Banca centrale europea ha invitato i cittadini dell’eurozona a tenere in casa – specialmente in tempi di crisi – una somma in contanti sufficiente per sopravvivere 72 ore. Lo studio porta la firma degli economisti Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez. Nell’articolo pubblicato nel bollettino economico con il titolo eloquente Keep Calm and Carry Cash, l’istituto sottolinea inoltre come le banconote restino «una componente essenziale della preparazione nazionale alle crisi», capaci di garantire resilienza non solo ai singoli, ma all’intero sistema economico.

La raccomandazione della Bce sui soldi in tempo di crisi

Lo studio, firmato dagli economisti Francesca Faella e Alejandro Zamora-Pérez, suggerisce di mantenere in casa una piccola riserva di liquidità, sufficiente a coprire le necessità di circa 72 ore. La raccomandazione, già adottata in Paesi come Austria, Olanda e Finlandia, si traduce in una cifra compresa tra i 70 e i 100 euro per ciascun membro della famiglia. La Bce ricorda che in tempi di emergenza il contante non è solo un mezzo di pagamento, ma anche un fattore psicologico di stabilità: la sua natura tangibile offre «conforto e controllo», rappresenta valore immediato e garantisce privacy nelle transazioni. Nelle fasi più instabili, osservano gli autori, «il fascino del contante è amplificato» e la sua disponibilità diventa un’esternalità positiva, utile alla collettività.

Quando cresce la domanda di liquidità

Non è un caso che in tutte le recenti crisi la domanda di cash sia cresciuta in maniera significativa. Durante la pandemia di Covid-19, ad esempio, l’incertezza ha spinto milioni di famiglie ad accumulare banconote. Alla fine del 2020 l’emissione netta cumulata di euro è aumentata di oltre 140 miliardi di euro. Un fenomeno analogo si è registrato con l’invasione russa dell’Ucraina: nei Paesi confinanti, l’emissione giornaliera di banconote ha segnato un picco di 80 milioni di euro in un solo giorno nel febbraio 2022, con un incremento medio del 36% nel primo mese di conflitto.

I casi di studio: Grecia, Spagna, Ucraina

L’analisi della Bce cita diversi episodi per dimostrare il ruolo salvifico del contante in condizioni di stress. Il primo esempio citato è la crisi del debito greco, che ha visto più ondate di corse agli sportelli durante le fasi di maggiore tensione finanziaria e politica. Anche il blackout iberico dell’aprile 2025, quando in Spagna l’interruzione della rete elettrica ha reso impossibile l’uso dei pagamenti digitali, ha riportato le banconote al centro della vita quotidiana. Un altro esempio è russa dell’Ucraina, con la corsa al cash nelle aree più vicine al conflitto come garanzia di sopravvivenza economica immediata. Infine, la pandemia globale, che ha trasformato il contante in un “bene rifugio” in un contesto di incertezza prolungata.

Le risposte in Europa

Alcuni Paesi hanno già tradotto queste considerazioni in politiche concrete. La Finlandia sta valutando l’installazione di bancomat «a prova di interruzione» per assicurare l’accesso al cash anche in caso di blackout. La Banca centrale austriaca ha annunciato l’intenzione di gestire direttamente un servizio di distribuzione di contante ai cittadini, scelta unica nell’eurozona. L’Olanda ha inserito la raccomandazione di tenere riserve domestiche di banconote tra le misure di protezione civile. Lo studio mette però in guardia da un rischio: la progressiva riduzione di sportelli bancari e bancomat nell’area euro, che può ostacolare l’accesso diffuso al contante, proprio mentre la sua importanza si conferma decisiva nei momenti di crisi.

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