Ultime notizie Beatrice VeneziDelitto di GarlascoGazaGlobal Sumud FlotillaNATO
ESTERIBenjamin NetanyahuCessate il fuocoDonald TrumpGazaHamasIsraeleMedio OrienteNegoziati di pacePalestina

Hamas verso il sì al piano di Trump per la pace a Gaza. Ma il gruppo smentisce: «Mai ricevuto alcuna proposta». Cosa prevede

27 Settembre 2025 - 12:35 Alessandro D’Amato
Carro armato israele a Gaza
Carro armato israele a Gaza
È previsto per lunedì 29 settembre l'incontro tra Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Prima si è detto che Hamas aveva accettato il piano del presidente Usa Donald Trump per fermare la guerra di Gaza, poi, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, è arrivata la smentita. Inizialmente, scrive Haaretz, che cita fonti a conoscenza della vicenda, le indiscrezioni sostenevano che Hamas avesse accettato di rilasciare tutti gli ostaggi israeliani. Le stesse fonti affermavano che il Qatar aveva svolto un ruolo di mediazione nei confronti di Hamas. Poi però un esponente del gruppo in dichiarazioni ad Al Araby, rilanciate dallo stesso Haaretz, avrebbe smentito quanto precedentemente riportato, sostenendo che Hamas non avrebbe per ora ricevuto alcuna proposta. Intanto è previsto per lunedì 29 settembre l’incontro tra Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Cosa prevede il piano di Trump per Gaza

l canale saudita Al-Hadath, come ha poi confermato anche il Times of Israel, ha pubblicato i dettagli del piano in 21 punti del presidente statunitense per Gaza, riportando che include anche «il rilascio di migliaia di prigionieri palestinesi, tra cui 100-200 detenuti all’ergastolo». Il piano include anche «l’immediato invio di aiuti illimitati attraverso le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali, la chiusura del fondo umanitario a Gaza (Ghf), la raccolta delle armi di Hamas da parte di una forza araba e internazionale, l’impegno americano a non permettere a Israele di annettere la Cisgiordania, un graduale ritiro israeliano dalla Striscia, la creazione di un corridoio di sicurezza non presidiato intorno a Gaza e un’offerta di amnistia ai leader di Hamas in cambio del loro ritiro da Gaza». Tra gli altri, c’è un punto che riguarda nello specifico il coinvolgimento degli Stati Uniti. Si tratta del punto 15 che recita: «Gli Stati Uniti collaboreranno con i partner arabi e internazionali per sviluppare una forza di stabilizzazione internazionale temporanea che verrà immediatamente dispiegata a Gaza per supervisionare la sicurezza nella Striscia. La forza svilupperà e addestrerà una forza di polizia palestinese, che fungerà da organo di sicurezza interna a lungo termine».

Gli sforzi di Witkoff per porre fine alla guerra a Gaza

Secondo tre fonti a conoscenza della questione, dopo il fallito attacco israeliano a Doha del 9 settembre, l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, considerato vicino alla famiglia reale del Qatar, ha rinnovato gli sforzi per porre fine alla guerra a Gaza. Gli Stati Uniti hanno compreso che il tempo concesso a Netanyahu per continuare l’offensiva israeliana a Gaza è stato utilizzato per azioni che destabilizzano il Medio Oriente e danneggiano gli alleati statunitensi nella regione. Il punto di cambiamento che Witkoff è riuscito a ottenere è che Hamas rilascerà tutti subito, senza trattenerne una parte come garanzia nei confronti del rispetto dell’accordo da parte di Israele.

La lettera

Secondo Haaretz il Qatar fornirà una lettera di Hamas che confermerà l’accordo. Gli Usa intanto lavorano a un piano per la ricostruzione di Gaza. Sarà guidato dall’ex Primo Ministro britannico Tony Blair. Le nazioni arabe guiderebbero il piano di ricostruzione. Nei giorni scorsi Trump ha incontrato i principali leader del mondo arabo e musulmano, tra cui l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. I leader si sono impegnati a sostenere il piano, sia militarmente che finanziariamente.

leggi anche